Anglona Regione storico-geografica della Sardegna settentrionale.
Anglona Regione storico-geografica della Sardegna settentrionale.
Anglona Regione storico-geografica della Sardegna settentrionale. Come curatoria del giudicato di Torres aveva una superficie di circa 470 km2 e si estendeva su un territorio ricco e molto fertile, posto ai confini con il giudicato di Gallura. Il suo territorio, in parte coincidente con quello della diocesi di Ampurias, comprendeva la città di Ampurias che ne era il capoluogo e i villaggi di Bangios, Billikennor, Bolothenis, Bulzi, Chiaramonti, Coghinas, Gavazana, Gistorlu, Laerru, Martis, Multedu, Nulvi, Optentano, Orria Manna, Orria Piccia, Ostiano de Ennena, Ostiano de Monte, Perfugas, Salassa, Sedini, Sordella, Speluncas, Villalba. Nel secolo XI il territorio passò per matrimonio ai Doria, che vi fondarono la citta fortificata di Castelgenovese (l’attuale Castelsardo), numerosi altri castelli e ne promossero lo sviluppo.
Dopo l’estinzione della dinastia giudicale, a partire dal 1272 i Doria ne fecero una delle basi dello stato che avevano costituito unificando tutti i loro possedimenti della Sardegna centro-settentrionale. Essi amministrarono congiuntamente il territorio e quando, nel 1324, ebbe inizio la conquista aragonese si dichiararono vassalli del re d’Aragona, ottenendone l’investitura feudale. Nel 1325 però essi si ribellarono e scatenarono la guerra contro i nuovi venuti; nel 1330 l’Anglona fu invasa dalle truppe di Raimondo Cardona e subì gravi devastazioni.
I Doria, però, aiutati da Genova che negli stessi anni era entrata in guerra con l’Aragona, resistettero e conservarono il possesso dell’Anglona. Poichè erano spesso in lite tra loro, il re d’Aragona tentò di acquistare il territorio per unirlo al RegnumSardiniae, ma nel 1347 essi si ribellarono nuovamente. L’Anglona divenne ancora una volta teatro delle operazioni militari, fu invasa dalle truppe del re collegate a quelle del giudice d’Arborea e nuovamente devastata: una parte del territorio fu occupata da Giovanni d’Arborea, ma i Doria riuscirono ancora a conservare il possesso di una parte della curatoria. Scoppiata la guerra tra Mariano IV e Pietro IV essi sembrarono soccombere attaccati anche dalle truppe giudicali, ma quando la guerra finì tornarono in possesso del territorio e nel 1357 ne furono nuovamente investiti dal re d’Aragona. L’Anglona era allo stremo: i villaggi di Billikennor, Bolothenis, Gavazana, Multedu, Optenano, Orria Manna, Orria Piccia, Ostiano de Ennena, Ostiano de Monte, Salassa, Sordella e Villalba si spopolarono e furono abbandonati; tuttavia la pace con l’Aragona sembrò reggere anche perchè la frattura col giudice d’Arborea sembrava oramai irreparabile.
Quando scoppiò la seconda guerra tra Aragona e Arborea, nel 1366 il territorio fu invaso dalle truppe giudicali e in buona parte occupato. I Doria, guidati da Brancaleone, tentarono di resistere con qualche successo, ma furono le inaspettate nozze tra lui ed Eleonora d’Arborea a restituire l’Anglona ai Doria. Fino alla battaglia di Sanluri la curatoria, occupata dalle truppe giudicali, divenne una delle basi della loro presenza nel Logudoro; dopo Sanluri il territorio fu occupato dal visconte di Narbona che lo tenne fino al 1420. Dopo la firma del trattato di Alghero, Nicolò Doria tentò inutilmente di tornarne in possesso, ma nel 1421 l’Anglona fu inclusa nel grande feudo concesso a Bernardo Centelles.

Anglona principato Feudo che comprendeva tutto il territorio dell’antica curatoria omonima, fu costituito nel 1767 per Maria Giuseppa Pimentel nata dal matrimonio di Maria Ignazia Borgia e Francesco Pimentel. La costituzione del principato sancì la fine della lite che a partire dal 1748 si era accesa tra il fisco e gli eredi dei Borgia per la successione nel grande stato d’Oliva. Il principato d’Anglona passò ai Tellez Giron per il matrimonio di Maria Giuseppa con Pietro Tellez Giron. Alla fine del secolo XVIII fu teatro dei moti antifeudali. Nel 1838 fu riscattato ai Tellez Giron.
L’Anglona oggi Il territorio che si affaccia nel golfo dell’Asinara è naturalmente caratterizzato da coste suggestive per la costante alternanza di spiagge e spuntoni rocciosi. Il centro principale del territorio è indubbiamente Castelsardo, edificata nel XII secolo, ad opera della famiglia genovese dei Doria, su uno sperone di roccia a strapiombo sul mare che lambisce il golfo. Alla medesima epoca risalgono le mura di fortificazione e il castello, oggi sede di un interessante Museo dell’Intreccio, dedicato cioè all’arte della cestineria particolarmente sviluppata nella zona. Procedendo invece verso l’interno si ritrova una serie di chiese romaniche, edificate dai monaci invitati, in epoca medievale, ad insediarsi nell’Isola: così, Nostra Signora di Tergu (XI secolo) in trachite rossastra e calcare bianco, poco distante dal centro abitato; quindi Santa Maria Maddalena a Chiaramonti, San Pietro delle Immagini a Bulzi, San Giorgio a Perfugas.

Il territorio è abitato fin dal paleolitico inferiore, come dimostrano i reperti trovati nell’area di Perfugas, ma la ricchezza archeologica risiede nelle numerose domus de janas, ed in una in particolare: la roccia dell’elefante, a Castelsardo, roccia trachitica che ricorda la forma del grande mammifero all’interno della quale sono stati scavati i cunicoli sepolcrali. Inoltre, la cultura nuragica è testimoniata da numerosi monumenti, come il tempio a pozzo sacro di Predio Canopoli, con una camera circolare sotterranea nella quale viene raccolta l’acqua. L’intero territorio è stato poi densamente abitato anche in epoca romana ed è un’area prevalentemente pastorale, caratterizzata dalla presenza di resti di foresta pietrificata.
I Comuni dell’Anglona: Bulzi, Castelsardo, Chiaramonti, Erula, Laerru, Martis, Nulvi, Perfugas, Santa Maria Coghinas, Sedini, Tergu, Valledoria.
