A Sassari se sei buono ti tirano le pietre.

A Sassari se sei buono ti tirano le pietre, e qualche volta anche un bicchiere di birra, e se sei disabile non vieni assolutamente considerato. Da qualche tempo avevo lasciato in secondo piano la mia collaborazione  con il Portale Le Vie della Sardegna, nella gestione della rubrica a me dedicata, poiché mi stavo occupando di altro, ma l’andamento della politica sarda e sassarese in particolare mi hanno imposto di fare una piccola pausa per una riflessione spero costruttiva.

integrazione_scolastica Pista ciclabile a parte, che meriterà un’attenzione particolare considerando la possibilità che il tratto progettato in Viale Dante venga spostato nella adiacente Via Armando Diaz, di fatto eliminando tutti i parcheggi della via, sia stalli a pagamento sia stalli gratuiti per gli abitanti della zona che vivono nei palazzi circostanti, spesso totalmente sprovvisti di posteggio interno, i quali saranno costretti a fare salti mortali per trovare un parcheggio in una zona già estremamente difficile in tema di posteggi.

Dicevo pista ciclabile a parte, ho avuto modo di seguire sui social media l’episodio della signora Valentina, riguardante la cosiddetta Continuità Educativa per la figlioletta di 4 anni affetta da varie patologie, che deve fare il suo ingresso nella scuola dell’infanzia. Ed anche se non rientra nella sfera dell’obbligatorietà scolastica, ricordiamo il diritto/dovere allo studio sancito dalla costituzione, per cui nessun bambino deve essere escluso dalla scuola, e per cui ogni genitore sa che deve impegnarsi per far frequentare ai propri figli le scuole dell’obbligo, che si chiamano così per un ben preciso motivo, altrimenti si chiamerebbero scuole della possibilità, o meglio della probabilità.

La signora Valentina rivendica un servizio previsto dal Comune di Sassari in uno dei suoi regolamenti (cit. art 27 continuità verticale educativa), nel quale viene assicurato un supporto specialistico nel passaggio tra gli enti di formazione, cioè dal nido alla scuola dell’infanzia.

barriere architettonicheSi tratta di una bambina con disabilità che deve fare l’ingresso in un’ambiente estraneo,  un essere umano che ha come unico ponte con la società civile il contatto con la famiglia, con le persone che gli stanno accanto giornalmente e con cui ha stabilito un importantissimo rapporto di fiducia e, con una routine specifica al di fuori della quale si possono creare dei traumi psicologici che andrebbero a sommarsi a quelli fisici già esistenti. Una continuità con quella persona, punto di riferimento, che l’ha seguita in questi primi anni, e che costituirebbe il ponte di contatto tra il mondo ovattato ed esclusivo di chi ha disabilità fisiche gravi, tra le quali la cecità, ed il contesto reale in cui si deve integrare.

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Posso immaginare cosa accadrà tra due anni quando dovrà frequentare la scuola primaria, e si dovrà scontrare contro le ferree regole di questa “buona scuola”. Ma nel frattempo magari sarebbe il caso che, invece di spendere milioni per allargare la metropolitana di superficie, o incaponirsi per realizzare una pista ciclabile in una città come Sassari dalla geografia molto complessa  e non idonea alla circolazione ciclistica, si dedicassero dei fondi anche per queste situazioni, poiché è di soldi che parliamo, non posso pensare che l’incuria del comune verso la signora Valentina e sua figlia, sia dovuta a distrazione o peggio indifferenza.

Se poi, quello della signora Valentina fosse un caso isolato, allora ci si potrebbe interrogare sul come sostenere privatamente  la risoluzione di un caso esclusivo, anche se di competenza della Pubblica Amministrazione, ma leggo nella rete, ossia sui social media, che i problemi di continuità educativa legati ai bimbi con disabilità non si limitano ad uno o due ma sono davvero tanti.

amministrazione-comunale-sassariOra io non sono un politico, e non sono addentro ai vari regolamenti comunali, che spesso dicono una cosa e poi ne dicono un’altra opposta, ma penso che andrebbe resa una particolare attenzione a quelle situazioni in cui sono coinvolte famiglie con al loro interno bambini affetti da malattie e da disabilità tali da impedirgli di essere anche solo minimamente autonomi. E il fatto che gli addetti del comune e delle istituzioni in genere, preposti ad interfacciarsi con tali famiglie e supervisionare queste situazioni, si nascondano dietro al dito del “non sapevo, non ho tutte le informazioni del caso” è gravissimo. Ancor di più per il fatto di essere stati informati per tempo nei modi richiesti dai regolamenti.

Infatti la storia della signora Valentina non avrebbe probabilmente avuto alcun risalto e alcun riscontro se non fosse stato per l’attenzione coscienziosa della minoranza del consiglio comunale che ha portato all’attenzione il problema della signora Valentina presso i rappresentanti di maggioranza del comune, che pur di non “ledere” la privacy della signora, avrebbe fatto passare sotto silenzio questo fatto così grave.

minoranza consiglio sassari

A dimostrazione del fatto che tutt’oggi se non hai parenti influenti o amici che conoscono amici, passando per i canali alternativi delle “conoscenze influenti”, non otterrai mai nulla a questo mondo, a meno di imbattersi in qualcuno che invece di scaldare la sedia si occupa dei problemi dei cittadini.

Questa Amministrazione non ha fatto nulla e non sta facendo nulla, per risolvere i problemi vecchi ereditati dalla precedente giunta Ganau, lasciata cadere al volo per permettere all’allora sindaco di convolare a nozze con il Consiglio Regionale, e non sta facendo nulla di nuovo per risolvere i problemi annosi della città.

i poveri in fila per il ritiro della busta della mensaCerto si occupa di brindare con pochi VIP per la tradizionale discesa dei candelieri, facendosi scortare per non sentire le lamentele fischiate ad alta voce da cittadini esausti ed esasperati da decenni senza prospettive di lavoro, si preoccupa di condividere commenti volgari verso una parte politica che gli da fastidio piuttosto che cercare “vere” soluzioni, certo si fregia di aver fatto mille cose, senza averne di fatto realizzata una veramente importante o vagamente necessaria per la rinascita di una città morta, prossima allo spopolamento,  evitato solo grazie all’affluenza di migranti in cerca di speranza.

Un’Amministrazione che ha impoverito, avvallata dal Governo Italiano, la classe medio borghese di Sassari, lasciando sulle panchine fredde i poveri locali, dimenticandosi di “includere” anche loro nelle politiche di inclusione, studiate apposta per sostenere solo una piccola parte della popolazione sotto la soglia di povertà, come se un povero povero, sia più povero di un semplice povero, e scusate il tortuoso giro di parole.

Un’Amministrazione che cerca di creare una comunicazione con i cittadini, evitando però  di confrontarsi in maniera diretta con loro, apparendo pubblicamente su canali di comunicazione secondari per esordire in un tranquillo e pacifico monologo, senza nessuno che ponga i puntini sulle i.

Nicola SannaQuesta non è la #sassarichevorrei, sono stati fatti troppi sprechi, troppi soldi pubblici persi in progetti che, anche se messi in essere dall’amministrazione precedente, potevano essere bloccati e i fondi riutilizzati per cose più importanti, come la regolamentazione degli scuolabus, la sistemazione delle strade, l’ulteriore abbattimento dei costi universitari per i più disagiati, lo sviluppo di politiche vere di incentivo al lavoro per i disoccupati cronici e non solo per gli aventi diritto con la legge 68 o per quelli socialmente disagiati, l’avvio delle mense scolastiche per tempo, l’aumento degli asili nido e dei servizi per l’infanzia, l’abbattimento dei costi dei libri per le famiglie svantaggiate, oppure creare un sistema di collegamento migliore tra Sassari e le periferie, incentivando l’utilizzo dei mezzi pubblici.

Ecco perché se questa amministrazione non è capace di dare risposte dopo due mesi ad una signora che chiede l’applicazione di un diritto previsto dai regolamenti comunali, verso la propria figlia diversamente abile che ha dei bisogni maggiori rispetto alla media della popolazione abile, dovrebbe fare un enorme passo indietro e capire il malcontento di una popolazione che arriva ad insultare il primo cittadino che ha eletto.

Piero Cossu.

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Piero Cossu

Staff del Portale Le vie della Sardegna, responsabile della Rubrica di Piero.

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