Paolo Fresu ed i Mùsega de Poza suonano No Potho Reposare

Paolo Fresu ed i Mùsega de Poza eseguono No Potho Reposare, il nuovo video ufficiale de Il Nuovo Inizio, un duetto suonato a distanza come richiedono le pratiche di distanziamento dovute al covid-19.

il nuovo inizio-paolo fresu e i musega de poza

Paolo Fresu, un musicista ed artista sardo noto ed apprezzato in tutto il mondo, impegnato sempre in molteplici progetti che coinvolgono la musica, il suo mondo, ma che abbracciano sempre il sociale, la socialità o semplicemente la voglia di stare insieme per vibrare all’unisono con la musica, che (la sua) ci fa sentire così vivi.

Paolo Fresu nasce a Berchidda nel 1961, una piccola cittadina del nord Sardegna, che lo vede protagonista già all’età di undici anni nella banda musicale del paese, ma è dagli anni 80 che il Jazz sfocia nelle sue vene, e da allora noi sentiamo melodie incantevoli e meravigliose storie raccontate dalle sue note.

Un artista che ama collaborare con i suoi colleghi e amici sin dal 1993, raccogliendo numerosi  premi ed onorificenze ed addirittura due lauree honoris causa, in psicologia dei processi sociali dell’università Bicocca di Milano, e in musica dalla Berklee College of Music.

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Il Covid-19 ha messo a dura prova un po’ tutti, ma i musicisti, quelli che si esibiscono a contatto con il loro pubblico, hanno sofferto maggiormente questo periodo di “clausura”, ma alcuni di loro si sono ritrovati grazie alla tecnologia, anche a distanza, alcuni amici di Paolo dalla Val di Fassa hanno voluto omaggiarlo, abbracciandolo virtualmente con una splendida esibizione  a distanza di No Potho Reposare, a cui si è unito ovviamente il “nostro” Paolo Fresu.

Con tutte le dovute distanze Giancarlo Dorich con i Mùsega de Poza hanno voluto far riecheggiare nelle splendide valli ladine le dolci note della meravigliosa canzone scritta dal compositore Giuseppe Rachel nel 1920, allora conosciuta col nome di “A Diosa”, ma che è divenuta celebre già nel 1988, facendo diventare famoso il suo interprete Andrea Parodi nel primo album dei Tazenda, ripresa poi nel 1993 insieme a Maria Carta, spopolando nella nostra cultura musicale fino ai giorni nostri anche grazie a Paolo Fresu, con la sua impeccabile e meravigliosa interpretazione.

paolo fresu

“I costumi tradizionali illuminati dai volti dei bambini e dei grandi raccontano quanto le nostre diversità siano la più straordinaria occasione per costruire il futuro. Una dissomiglianza che diviene ricchezza e che può gettare un ponte, anche attraverso la musica, tra il Trentino e la Sardegna percorrendo un’Italia sorprendente e bellissima”, queste le parole di Paolo quando ha visto il video realizzato dai suoi amici ladini, bello da sentire ma anche bello da vedere, in un momento come questo, in cui lentamente stiamo uscendo dalle ristrettezze e dalle paure dovute al virus che ha bloccato tutto il mondo.

Un omaggio ed un augurio a Paolo Fresu di potersi presto di nuovo incontrare per regalare al mondo altri momenti indimenticabili come quelli che solo grandi artisti sanno dare, perché un gesto naturale e spontaneo  come questo “accoglie e raccoglie tutto ciò che il covid-19 ci ha negato, lo spazio, il contatto con la natura, la musica collettiva, la follia, il sogno, la socialità, la felicità, la fierezza, la lingua, la dignità, l’appartenenza…”.

paolo fresu e i musega de poza

Ecco quindi l’augurio dei Mùsega de Poza, “Grazie alle nostre radici piantate come alberi nella nostra terra possiamo alzarci verso il cielo e ripartire da ciò che sappiamo fare meglio e dai nostri ricordi più belli insieme  @Paolo Fresu .

 

Silvia Sanna
Le Vie della Sardegna

 

 

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