Abbanoa! il raggiro dei conguagli retroattivi.
Da qualche tempo Abbanoa, il gestore unico per l’acqua in Sardegna, viene nominato e contestato dall’opinione pubblica per le sue strane vicende amministrative ed economiche. Già in passato noi del blog Sardegna in Rete, abbiamo toccato in parte questi punti, in particolare quelli riferiti alla gestione dell’acqua potabile (https://sardegna-in-rete.leviedellasardegna.eu/?p=1948) del 2013, ma in seguito abbiamo anche discusso dei lavori che il gestore aveva in programma di fare per risanare una situazione delle condutture particolarmente disastrosa, specialmente a Sassari dove tra brevissimi periodi di potabilità, l’acqua risulta non essere potabile o non adatta al consumo umano da oltre 2 anni, a cui si alternano periodi in cui al rubinetto il colore e l’odore dell’acqua ricorda vivamente quello degli scarichi dei reflui.
Però è bene ricordare che dopo la pioggia di soldi pubblici che recentemente ha lambito le casse di Abbanoa, l’azienda ha programmato una serie di lavori che sono iniziati quest’anno per dare una definitiva, si spera, risoluzione all’annoso problema acquifero a Sassari. Ciò non lenisce la frustrazione e la rabbia dei cittadini che dopo aver convissuto con acqua in bottiglia (spendendo molti dei già pochi soldi che si riescono a guadagnare), si sono visti recapitare nella cassetta delle poste bollette carissime con pochissimo preavviso, con particolari difficoltà per fare un banalissimo reclamo, e con l’assidua assenza dei tecnici che dovrebbero rilevare i consumi effettivi, che in effetti non rilevano costringendo l’azienda a fatturare acconti e inviare in seguito gravosi conguagli.
Non ultima la beffa subita dai cittadini sardi di vedersi recapitare richieste di conguaglio pregresso, con la scusa di adeguarsi a tariffe dettate dall’autority dell’energia e del gas, ma più popolanamente fare “cassa” con i soldi dei cittadini per coprire i buchi di bilancio, applicando un aumento pregresso della tariffa per periodi molto lunghi in molti casi fino a 5 e 10 anni, reputato incostituzionale da numerose associazioni dei consumatori che si sono mobilitate per contestare queste richieste assurde.
Ma purtroppo la beffa per i cittadini arriva doppia, è notizia di questi giorni che la Regione Sardegna richiede all’azienda gestore dell’acqua, Abbanoa, di rinviare il pagamento di tali bollette di conguaglio, un po’ pressata dalle azioni legali delle associazioni dei consumatori, Adicosum in primis, un po’ dalle pressioni del governo regionale, Abbanoa decide di acconsentire, alle richieste della Regione, rinviando al 2016 l’esazione delle bollette di conguaglio, studiando anche eventuali piani di dilazione in modo tale da non pesare troppo sui bilanci dei cittadini.
Infatti i 100 milioni circa di introiti derivati dalla riscossione di tali bollette, per ora congelate, arriveranno dalla Cassa conguagli per il settore elettrico e la spalmatura delle quote relative ai conguagli sarà calcolato in base a quanto effettivamente la Cassa verserà ad Abbanoa, che si auspica e richiede perentoriamente entro la fine dell’anno.
La notizia è riportata dai maggiori quotidiani sardi, L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, e l’Ansa stessa ne da menzione.
Certo lascia perplessi che la Regione Sardegna invece di chiedere la sospensione di queste bollette abbia chiesto solo un rinvio, lascia perplessi anche che, secondo Federcosumatori, la Regione Sardegna abbia chiesto un prestito per “pagare” i conguagli ad Abbanoa al posto dei cittadini, e lascia perplessi che proprio Maninchedda, l’assessore ai lavori pubblici, una persona attenta alle necessità ed ai bisogni dei cittadini sardi, una persona che si è sempre posta in favore della trasparenza delle amministrazioni pubbliche, abbia indirettamente avallato tale richiesta, decretando di fatto la validità dei conguagli pregressi di Abbanoa.
Secondo Adiconsum che ha realizzato l’esposto contro Abbanoa, l’azienda è il Gestore Unico del Servizio idrico integrato della Sardegna, nato nel 2005 dall’assorbimento delle 4 società esistenti nel settore del servizio idrico, Esaf, Govossai, SIM, SIINOS. Dal loro subentro nella gestione sono state rilevate numerose mancanze, definite Bad-Practice dall’associazione dei consumatori, a partire dalla mancata informativa del cambio di gestore, la ormai nota e cronica mancata lettura dei contatori, con la conseguente emissione di bollette per consumi dichiarati reali o di acconto per periodi relativamente abnormi (anche 2-3 anni), richieste per consumi erogati dai gestori precedenti e mai fatturati a saldo, applicazione di tariffe altissime, maggiorate ed illegittime, come dimostrato dalle sentenze dal Tar e dal Consiglio di Stato, anche nel periodo di non potabilità dell’acqua, non effettuando lo sconto del 50%.
Difficoltà nel presentare reclami o nell’eseguire conciliazioni (concordate con le Associazioni dei Consumatori), ed altre mancanze doverosamente descritte nell’esposto di Adiconsum.
Pur essendo un’azienda che eroga un servizio pubblico, non rispetta né il proprio Regolamento e la propria Carta dei Servizi, né le leggi nazionali e regionali, né le sentenze del Tar Sardegna, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale, né gli accordi sottoscritti con le Associazioni dei Consumatori.
Come indicato nella lettera aperta dell’Adicosum, inviata alla Regione della Sardegna ed all’Authority dell’Energia e del Gas, da troppo tempo Abbanoa proclama che “sta lavorando”, che “è sua intenzione di”, ma nella realtà, nonostante abbia firmato un protocollo di conciliazione paritetica con le Associazioni Consumatori, non ha mai discusso alcuna delle migliaia di domande di conciliazione presentate dai cittadini sardi per tentare di risolvere il proprio contenzioso con l’azienda.
Ora come migliaia di cittadini Sardi, mi chiedo, ma come è possibile che un’ente privato, seppur non privato del tutto ma sovvenzionato dall’Amministrazione Pubblica, che eroga un servizio alla collettività importantissimo per la dignità e la sopravvivenza della persona, possa attuare tale illecita pratica e pretendere il pagamento di fatture già emesse, già regolarmente pagate, applicando un aumento retroattivo della tariffa dopo anni (rendendo nullo di fatto l’accordo precedente fatto con l’utilizzatore, convinto di pagare i suoi consumi “x” euro al litro ma di fatto ritrovandosi con “y” euro ancora da pagare nonostante le stesse bollette per cui chiedono l’aumento risultino come già regolarmente pagate e senza null’altro da aggiungere).
Come è possibile che l’ente che dovrebbe tutelare la nostra salute, il nostro benessere, a cui affidiamo la gestione dei nostri beni, il nostro territorio, la nostra acqua, possa dirsi soddisfatto per una vittoria di PIRRO, definendo “un capolavoro” la delibera dell’Autorità, solo per l’introduzione del principio di solidarietà e di attenzione verso le fasce deboli, non tenendo per nulla conto che non ci sarebbero fasce deboli da difendere in questo specifico caso se tali conguagli fossero ritenuti impropri e quindi nulli.
Pensando poi ad Abbanoa, mi chiedo come sia possibile che l’Amministratore Unico Alessandro Ramazzotti, abbia il coraggio di dire che queste bollette non peseranno sugli utenti perchè pagheranno solo 5-6 euro in più al mese, asserendo che per un nucleo familiare di 4 persone si paghi “solo” 220 euro l’anno, cifra a suo dire assolutamente ridicola in confronto a quanto ci lavorano, criticando coloro che vedendo in questa richiesta un’ingiustizia bella e buona si permettono di invitare i cittadini a non pagare le bollette, considerando le notevoli quantità di milioni ricevuti, e quelli ancora da ricevere, considerando le tonnellate di litri d’acqua sprecati a causa di condotte ridotte a colabrodo (evidentemente la quantità di lavori effettuati non è sufficiente a risolvere la situazione, o non sono capaci a risolverla), considerando il buco enorme del debito di Abbanoa, il referendum per fare ritornare l’acqua in mano all’amministrazione publica, considerando che molti comuni stanno facendo richiesta di esonero di Abbanoa come gestore unico dell’acqua, e considerando la costante impossibilità di utilizzare l’acqua perchè non potabile (nonostante Abbanoa avesse decretato in alcuni casi, la normale potabilità dell’acqua, tesi confutata dalle analisi dell’ASL). Non ultimo il fatto che comunque questo “pizzo” retroattivo i cittadini lo dovranno pagare comunque anche se diluito, Abbanoa incasserà delle cifre per molti non dovute.
Ora aspettiamo pazientemente le prossime bollette di conguaglio da parte dei gestori di energia e gas, e da parte delle compagnie telefoniche, e di tutti quei gestori a cui per un motivo o per l’altro paghiamo un quantitativo mensile in corrispettivo di un servizio di cui non è più possibile fare a meno, non per pigrizia ma per le necessità imposte dal Governo, vedi i servizi di adsl, vedi i pos per i commercianti, vedi le quote di gestione del conto corrente ecc… ecc…
Piero Cossu.
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Sempre Attuale la questione abbanoa in questi anni nulla e cambiato …