MOMENTO STORICO PER L’AGRICOLTURA SARDA: LA GIUNTA REGIONALE “AZZERA” LA LEGGE 44
COMUNICATO STAMPA
MOMENTO STORICO PER L’AGRICOLTURA SARDA: LA GIUNTA REGIONALE “AZZERA” LA LEGGE 44
Finalmente, dopo 25 anni, viene messa la parola FINE ai disastri causati dalla legge 44. Per Coldiretti la delibera crea le condizioni per attivare una nuova politica del credito per le aziende agricole Sarde.
“Sono stati 25 anni di lotte e di sofferenza, ma alla fine ci è stata resa giustizia!”. E’ questo il commento dei vertici di Coldiretti, Battista Cualbu e Luca Saba, davanti alla delibera portata in Giunta Regionale dall’Assessore Oscar Cherchi che finalmente risolve un problema storico dell’agricoltura: la legge 44.
La storia Per capire a fondo il problema, è necessario portare le lancette degli orologi indietro di 25 anni, fino al 1988, quando il Consiglio Regionale approvò la Legge 44. La norma consentiva l’abbattimento dei tassi di interesse, per i mutui sino a 15 anni, per gli imprenditori agricoli che si trovavano in difficoltà economiche per circostanze avverse. La Regione Sardegna non notificò la legge di aiuto all’Unione Europea, come previsto dal Trattato CE. Solo nel 1992, maldestramente, la Regione notificò la legge con la quale si rifinanziava l’intervento. Nel 1994, dopo alcuni accertamenti, la Commissione Europea aprì una procedura di indagine formale sull’aiuto non notificato, concedendo peraltro dei termini affinchè la Regione potesse motivare la compatibilità delle provvidenze concesse rispetto alla normativa comunitaria sulla concorrenza. La Regione rispose in modo frammentario e tardivo e così, nel 1997, la Commissione Europea espresse parere negativo sull’aiuto in oggetto, imponendo il recupero di quanto erogato in conto interessi. La Regione tenne “nei cassetti” il dispositivo della decisione, limitandosi – “silenziosamente” – a non erogare più il contributo in conto interessi a suo tempo concesso e, così facendo, causando la lievitazione dei debiti degli agricoltori nei confronti delle banche, le cui rate passarono da un tasso di interesse del 2-5% a quello del 13-18%. Solo nel 2001 la Regione notificava il provvedimento di revoca del concorso interessi concesso, richiedendo la restituzione degli aiuti percepiti e dei relativi interessi ai circa 5.000 beneficiari dell’intervento.
La lunga battaglia di Coldiretti Nel 2002 Coldiretti ha radunato circa 2.000 agricoltori di tutta la Sardegna per citare in giudizio la Regione e chiedere il risarcimento dei danni subiti per effetto della gestione dell’intera partita della Legge. Un anno dopo la notifica dell’atto di citazione, il Tribunale di Cagliari ha trasmesso gli atti alla Corte di Giustizia Europea, sollevando dubbi sulla legittimità della decisione della UE. Nel febbraio 2006 la sentenza: l’intervento della Commissione Europea era legittimo, anche perché l’organo comunitario ha deciso avendo avuto poche e frammentarie giustificazioni da parte della Regione. La partita è tornata davanti al Tribunale di Cagliari, e si è conclusa con il non accoglimento del Ricorso contro la Regione Sardegna. Coldiretti nel 2010, dopo la sentenza di primo grado del Tribunale di Cagliari, ha presentato ricorso in Appello. Lo Stato Italiano con la Legge Nazionale n. 244 del 24.12.2007 ( l’art.. 2, com. 126), aveva previsto l’istituzione di una commissione di tre esperti, di cui uno designato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, uno dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ed uno dalla Regione Sardegna. Ad oggi la commissione, che avrebbe dovuto elaborare le proposte per la ristrutturazione dei predetti debiti entro il 31 luglio 2009, non ha prodotto alcun risultato. Il 5 agosto 2011 Coldiretti Sardegna, unitamente a CIA e Confagricoltura, ha sottoscritto un Protocollo d’intesa con la Regione Sardegna, nella persona del Presidente della Regione, sulla base del quale l’Amministrazione si è impegnata ad attivare ogni iniziativa finalizzata ad individuare le soluzioni più vantaggiose in favore degli agricoltori interessati dai provvedimenti di recupero. Successivamente la Giunta Regionale ha dato mandato al Direttore generale dell’Assessorato dell’Agricoltura di sospendere le attività di recupero, e di ricercare ogni possibile soluzione finalizzata a minimizzare l’impatto del recupero delle somme sugli operatori agricoli anche attraverso ogni utile interlocuzione con i competenti uffici della Commissione europea.
Le reazioni
La notizia – afferma Battista Cualbu, Presidente di Coldiretti Sardegna – ha una portata davvero storica. Si tratta di un provvedimento che pone la parola fine ad uno dei grandi mali dell’agricoltura Sarda. La 44 infatti è diventata un incubo per le circa 5000 aziende che vi sono incappate. Le dimensioni del problema sono evidenti: parliamo di un indebitamento per le imprese di oltre 110 milioni di euro, con tassi reali che in molti casi hanno raggiunto il 18%.
Da tempo lavoravamo al problema – gli fa eco Luca Saba, Direttore di Coldiretti Sardegna – perché riteniamo che la questione dell’indebitamento delle imprese agricole sia un vero e proprio freno allo sviluppo del nostro settore primario. Il sistema agricolo Sardo infatti è indebitato per oltre 800 milioni di euro, ci cui circa 170 in sofferenza: in tale contesto la delibera sulla 44, oltre ad essere un fatto davvero epocale, rappresenta un primo importante passo verso un ormai improcrastinabile percorso di ristrutturazione del debito delle imprese.
E’ opinione comune – concludono Cualbu e Saba – che l’agricoltura debba giocare un ruolo fondamentale nel rilancio dell’economia Isolana. L’indebitamento rappresenta uno dei lacci che blocca la crescita del nostro settore primario: la delibera sulla 44 sia allora il punto di partenza di un percorso che veda Regione, SFIRS e Sistema Bancario impegnate nella definizione di una nuova Politica del Credito Agricolo in Sardegna.
LA SCHEDA
I numeri della Legge Regionale 44/88
Indebitamento dell’Agricoltura Sarda
L’indebitamento del comparto agricolo in Sardegna, nei confronto delle banche, è stimato in 800.000.000 di € (dati 2009).
L’esposizione debitoria aziendale è maggiore nelle aree di pianura, irrigue, dove sono stati effettuati maggiori investimenti, in particolare nel settore serricolo (39%), florovivaistico (19%) e della Cooperazione per la trasformazione dei prodotti agricoli (14%).
Grande enfasi per la notizia sulla legge 44 ma non si riesce a capire il meccanismo dei rimborsi. Vorrei sapere se bisogna presentare una domanda o aspettare il rimborso automatico. La persona interessata era mio suocere che nel frattempo è deceduto e dovrei presentare una dichiarazione di successione integrativa. Vorrei sapere a chi mi posso rivolgere per le informazioni.
In breve attesa colgo l’occasione per porgerVi i più cordiali saluti.
Sergio Serra