LEGGE 44: PARLANO GLI AGRICOLTORI SARDI
LEGGE 44: PARLANO GLI AGRICOLTORI
La notizia dell’azzeramento della legge quarantaquattro ha fatto rapidamente il giro delle campagne. Ecco alcune testimonianze d’imprenditori che si sono ritrovati vittime di un errore che per oltre un ventennio li ha tenuti con l’incubo di vedere svanita l’attività che da sempre ha rappresentato fonte di vita per le loro famiglie.
<<E’ la fine di un incubo e ci è stata finalmente resa giustizia>> sono le parole di Eligio Mereu, coltivatore diretto di Assemini, finito come tanti nelle disgrazie della legge 44. Per lui e la sua famiglia, poiché nel frattempo l’azienda è passata al figlio Antonio, oggi è una giornata storica <<Sono partito con un debito di 130 milioni di vecchie lire da restituire con rate semestrali di sei milioni. Ho pagato sino al 1997 per poi ritrovarmi a dover ancora pagare oltre 146 milioni di lire a causa del mancato abbattimento degli interessi. E nonostante tutto ad oggi mi troverei ancora oltre 86 mila euro da restituire: una somma insostenibile per qualsiasi azienda. Uscire da questo incubo – ha concluso Mereu – significa poter affrontare il futuro con maggiore serenità per me e i miei figli.
Da Musei, dove con il marito gestisce un’azienda serricola, arriva la testimonianza di Maria Luisa Rubiu, che con la voce rotta dall’emozione quasi non crede alla notizia della fine della quarantaquattro. <<A causa dell’impossibilità di far fronte al debito che si è accumulato con le banche ci troviamo con l’azienda e la nostra casa di abitazione in mano alle banche con il terrore di poterle perdere per sempre. Anche noi siamo partiti con una piccola somma per poi ritrovarci con una montagna di debiti. Ora con la cancellazione della quarantaquattro possiamo finalmente ritornare a vivere>>.
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