Leggende di Sardegna, Contusu antigusu, contus de forredda, i racconti pieni di fascino dei nostri Nonni.
Leggende di Sardegna, Contusu antigusu, contus de forredda, i racconti pieni di fascino dei nostri Nonni.
SA BABBAIECA
A Gairo, come anche in altre parti della Sardegna anche se con nomi differenti, “Sa Babbaieca” è il toponimo di un sentiero che finisce in un precipizio nel quale, in età preistorica, venivano spinti i vecchi dai propri figli, perché reputati improduttivi e semplicemente ingombranti. Infatti la parola “Babbaieca” deriva da “Babbai” che significa babbo, ed “Eca” che significa entrata o uscita da o verso un sentiero campestre. Babbaieca, quindi, significa uscita del babbo, nonno, o vecchio. Questa tradizione sarebbe avvalorata dalla testimonianza di Timèo, storico greco – siciliano, vissuto tra il 356 ed il 260 a. C., il quale scrisse che in Sardegna in vecchi venivano eliminati, facendoli precipitare da alti diruppi, percotendoli con dei bastoni. L’imboccatura del sentiero che portava al precipizio si trovava nei pressi del ponte sul Rio Pardu, a tre chilometri dal centro abitato. La leggenda racconta della fine di quella usanza colma di barbara ingratitudine. Come già tante volte accadde, i familiari più prossimi portarono su per quel sentiero il proprio vecchio padre. Quando già si stavano apprestando a spingerlo giù da quel baratro, egli chiese ai figli che prima del grande salto gli permettessero di riposarsi in quanto era stanco. «Anch’io,» disse il vecchio rivolgendosi ai figli «in questo sasso lasciai sedere mio padre quando lo condussi a sa Babbaieca». I figli acconsentirono all’estrema richiesta del vecchio ormai condannato. Ma, mentre guardavano il babbo seduto su quel sasso che aveva visto tanti vecchi attraversare quel punto e non tornare più indietro, un pensiero terrorizzante pervase le loro menti e rabbrividirono al pensiero che un giorno anch’essi sarebbero stai condotti dai rispettivi figli per quel sentiero fino a giungere al baratro che avrebbe decretato la loro tragica fine. Così, guardandosi negli occhi, ciascuno scorse nel volto degli altri il proprio terrore di una fine inevitabile. Fu allora, in preda a tanta paura mista a compassione per il vecchio genitore e per loro stessi, che decisero di riportare a casa il loro vecchio ma saggio padre e di tenerlo nascosto agli occhi dei tutori di quel macabro rito. Da quel giorno il benessere riempì la loro dimora, suscitando la sorpresa degli altri membri della piccola comunità paesana, i quali con il passare del tempo divennero sempre più curiosi di venire a capo delle cause che lo avevano generato. Scoprirono poi che quel benessere era dovuto ai saggi consigli che il vecchio padre nascosto dava ai propri figli, e che, quindi, la saggezza che egli aveva maturato durante la sua vita poteva essere utilissima ai giovani. Ne conseguì la decisione di abbandonare la pratica di quel rito che altro non portava che la perdita di un prezioso bagaglio culturale che avrebbe tanto giovato alla società la quale sarebbe stata abbondantemente compensata per l’ingombro che fino ad allora era stato la causa della pratica di un rito così crudele. Quell’uso infausto viene ancora ricordato nelle imprecazioni che gli adirati lanciano contro chi dà loro fastidio: Ancu ti ‘nci ettintiti in sa Babbaieca!! (Che possano gettarti nella Babbaieca).
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Leggende e Tradizioni di Sardegna
La Redazione
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