VERSO GRAMSCI la mostra visitabile fino al 16 novembre 2017 con ingresso gratuito

VERSO GRAMSCI la mostra visitabile fino al 16 novembre 2017 con ingresso gratuito a Cagliari presso la CARTEC Cave-Arte-Contemporanea.

VERSO GRAMSCI la mostra visitabile fino al 16 novembre 2017 ai Musei Civici di Cagliari

ARTISTI SARDI E PIEMONTESI
IN UNA MOSTRA DEDICATA ALLA FIGURA DI ANTONIO GRAMSCI

VERSO GRAMSCI la mostra visitabile fino al 16 novembre 2017 con ingresso gratuito a Cagliari presso la CARTEC Cave-Arte-Contemporanea.Giovedì 12 ottobre 2017, a Cagliari, presso la CARTEC, Cave-Arte-Contemporanea, è stata inaugurata la mostra VERSO GRAMSCI. Si avvia così a conclusione il grande progetto I want You For Museum’s Army – Gramsci, che ha visto alternarsi lungo tutta l’estate i tre vincitori del bando promosso dal Comune di Cagliari e dai Musei Civici. Protagonista dell’ultimo appuntamento è la Fondazione Bartoli Felter che, con la curatela di Alessandra Menesini e Patrizia Rossello, propone una collettiva che si incentra sull’attualizzazione dell’opera di Gramsci utilizzando luoghi e linguaggi artistici diversi, cercando una sintonia tra etica ed estetica per garantire un alto valore artistico ed educativo.
L’attenzione degli organizzatori si è concentrata su un doppio livello di ricerca al fine di garantire la massima originalità. La Sardegna, che ha dato i natali a Gramsci, e il Piemonte, in cui è maturato il suo pensiero, sono le aree di sviluppo del progetto attraverso la presenza di artisti provenienti da queste Regioni: Marta Fontana, Marcello Nocera, Nicola Testoni (Sardegna), Cornelia Badelita, Antonio La Grotta e Simone Martinetto (Piemonte), con la partecipazione di Clara Murtas e Stefano Raccis. Le opere realizzate spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video alla performance e trovano la loro compresenza il giorno dell’inaugurazione e per tutta la durata della mostra. Con un efficace piano di affissione, sono stati stampati dei grandi manifesti con le immagini di alcuni lavori prodotti dagli artisti, ciò al fine di rendere la rassegna ampiamente fruibile secondo formule di arte pubblica attuando, in tal modo, un vero e proprio museo diffuso.
Sono inoltre allo studio tappe di circuitazione in spazi pubblici e privati di Sardegna e Piemonte. Un programma caratterizzato quindi da dinamicità, con percorsi rivolti a varie fasce di studenti e cittadini secondo una logica che permetta di attivare processi di conoscenza. Con questo progetto si è voluto rimarcare l’originalità dell’opera di Gramsci che non deve ritenersi limitata ai soli aspetti ideologici e politici, bensì votata a ideali di valore universale destinati a un pubblico più vasto: il dibattito sui problemi da lui sollevati vede tuttora il concorso anche di coloro che meno direttamente sono impegnati in specifiche battaglie politiche. Sulla base di tali premesse i curatori e gli artisti hanno costruito una manifestazione di contemporaneità e i linguaggi utilizzati sono espressione fedele del nostro tempo.

VERSO GRAMSCI

dal 12 ottobre al 16 novembre 2017
orario: 10.00 – 18.00
ingresso gratuito
Giardini Pubblici – Galleria Comunale d’arte – Cagliari
C.ARTE.C Cave Arte Contemporanea

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Musei Civici di Cagliari
Fondazione per l’Arte Bartoli Felter

 

CURATRICI

ALESSANDRA MENESINI

 “Mandami notizie sulla pianticella di limone”.

Tre sguardi sulla vita breve di un uomo immortale.

Sulla sua curiosità, sul suo tenersi vivo preoccupandosi degli altri, sulla sua fiducia nell’intelligenza, sulla sua attenzione a cose trascurabili come una pianticella di limone.

Marta Fontana Ricordi politici e civiliMarta Fontana dedica ai “Ricordi politici e civili” di Antonio Gramsci un’installazione che si richiama all’eredità spirituale di un razionale cui non erano estranei i toni poetici. Libri come mattoni a formare muri, in un’opera fatta di pagine e di terra cruda, di scritti battuti a macchina, di tracce di ocra e manganese. E di trappoline per gli uccelli con un’oliva per esca: attraente e pericolosa, come la conoscenza.

Marcello Nocera ripercorre i passi di Gramsci bambino e ragazzo, da Ales a Ghilarza passando per Santulussurgiu. Fotografa con un filtro rosso territori deserti, alberi, campi, profili di case in rovina. In bianco e nero, invece, gli interni di abitazioni abbandonate con le finestre spalancate, i vetri in frantumi, i pavimenti coperti di polvere e foglie. In questi luoghi disertati, unica presenza è la malinconia.

Nicola Testoni ha modellato una piccola testa di Antonio Gramsci in creta rossa. Sul naso, gli occhiali in ottone. Una scultura, dunque, per un’evocazione fisica affiancata da dipinti a olio dai soggetti emblematici. Sui quadri, un’alternanza di colori freddi e caldi per il pane e l’acqua delle penitenziali diete carcerarie del Vecchio Gufo Rivoluzionario, per gli alberelli immaginati al di là delle sbarre.

Alessandra Menesini, curatrice indipendente e giornalista pubblicista dal 2001, è critico d’arte, letterario e teatrale. Scrive sulle pagine culturali del quotidiano L’Unione Sarda e su svariate riviste tra cui L’Almanacco di Cagliari. Ha collaborato per dieci anni, dal 2001 al 2011, con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari per l’organizzazione di mostre negli spazi istituzionali. Firma i testi di numerosi cataloghi ed è coautrice dei seguenti libri: Uno scrigno di pietra per i ricordi e Gente di Castello, a cura di Annamaria Janin (Condaghes); Wanda Nazzari, con Giorgio Pisano, Le quattro stagioni dell’arte, con Paolo Lusci (CUEC); I colori del cuore, con Salvatore Niffoi (Regione Autonoma della Sardegna); Schede del volume Immagini di una collezione della Banca di Sassari.

PATRIZIA ROSSELLO

Antonio La Grotta 33 + 1 vedute di Via GramsciCultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini (…). Antonio Gramsci da Socialismo e cultura, Il Grido del popolo.

Questa pregnante, intensa sintesi concettuale, ha guidato le ricerche espressive dei tre artisti, ed è risultata essenziale per una mostra che, attraverso simbologie, rappresentazioni, memorie, richiami, ha inteso intraprendere un viaggio immersivo in alcuni ambiti della speculazione filosofica gramsciana. L’arte quindi al servizio del pensiero, per affermare che la figura di Gramsci è ancora viva e vitale.

Comprendere la vita. Una non dimenticata recensione teatrale ha colpito l’attenzione e la poetica di Cornelia Badelita. Casa di bambola e l’interpretazione di Emma Gramatica è stata per Gramsci l’aurora di una nuova figura di donna, e la giovane artista ha voluto interpretare questo giudizio con un ensemble di piccole pitture ricche di significativi dettagli, 48 come gli anni di vita del pensatore più il punto di partenza e di arrivo dell’attrice. Riflesso e riflessione di persone e di situazioni, soggetti in copia, senza il timore di ripercorrere strade già intraprese, speculare meditazione su se stessi, quasi un gioco per rafforzare un equilibrio di simmetria e di stabilità necessario all’emergere dirompente dell’io femminile.

Contemporaneamente l’artista ha riposto la propria attenzione su un altro aspetto del complesso e articolato percorso intellettuale gramsciano: il ruolo dell’educazione nell’emancipazione delle classi oppresse. Anche in questo caso particolari evocativi tradotti in uno stile pittorico senza tempo rendono intimamente palpitanti idee e concetti che lasciano indelebile il loro segno nella nostra mente.

(Comprendere) il posto che vi teniamo. Nell’installazione di Antonio La Grotta la lunga e dolorosa detenzione di Gramsci trova una fantastica conclusione nella incontenibile presenza dello stesso in territori e spazi che nella vita non ha mai visto e visitato. Con quest’opera, complessa e travolgente, l’artista ridà così una postuma libertà fisica all’uomo Gramsci concretizzandola in luoghi sperduti dove il suo pensiero, che non ha conosciuto né limiti né confini, non è mai stato dimenticato. Un viaggio anche nella memoria, in luoghi non necessariamente importanti, di un’Italia che non c’è più attraverso la raccolta di 34 cartoline in bianco e nero, 33 come i Quaderni dal Carcere più uno come il quaderno che non è mai ritrovato.

E così la cartolina, semplice e forse ingenuo vettore di ricordi e di richiami, diviene al di là della vita veicolo di trasmissione di arte e di cultura.

(Comprendere) i nostri rapporti con gli altri uomini. Simone Martinetto ha coraggiosamente voluto attualizzazione la cosiddetta questione meridionale, uno degli argomenti che più hanno guidato le riflessioni di Gramsci, affrontando il tema delle migrazioni e del lavoro.

L’incessante ricerca di una vita più dignitosa attraverso l’acquisizione di una condizione lavorativa stabile e sicura, è ciò che vede protagonisti i tre uomini che l’artista ha voluto coinvolgere nel suo progetto. Tre uomini veri, non attori, che, con la loro esperienze, spesso drammatiche, testimoniano quanto siano attuali le considerazioni che hanno caratterizzato il pensiero gramsciano.

Un’opera quella di Martinetto che unisce grande sensibilità a una potente carica espressiva, e che si pone la missione di non lasciare nessuno disinteressato di fronte ai problemi che oggi come ieri contrassegnano la nostra storia, e ciò affinché ognuno di noi possa dire come Gramsci “Odio gli indifferenti”.

 

Patrizia Rossello, curatore. Direttore artistico fino al 1994 di ARTIFEX, spazio multidisciplinare a Torino. In seguito referente della Città di Torino delle attività arti visive rivolte alla promozione dei giovani artisti. Fino al 2016 responsabile relazioni esterne e istituzionali dell’Associazione Giovani Artisti Italiani, e coordinatore nazionale della rete Pépinières Européennes pour Jeunes Artistes. Responsabile relazioni esterne di Torino 1997 – Biennale del Mediterraneo, delle edizioni 2000 e 2002 di BIG Torino e, dal 2007 al 2012, di BJCEM, Associazione che organizza la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo. Tra le principali competenze: progettazione e cura di attività culturali, programmi sulla mobilità degli artisti, rapporti con le istituzioni e networking.

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