“UN DECISO NO AL PROGETTO ELEONORA” Coldiretti Sardegna in piazza a Cagliari domani 29 luglio 2014

Federazione Regionale Coldiretti Sardegna

Il Progetto Eleonora vive uno degli ultimi atti che porteranno alla sua definitiva conclusione. Ne è convinta Coldiretti Sardegna che domani, 29 luglio, parteciperà a Cagliari alla Manifestazione organizzata dal “ComitatoNo al Progetto Eleonora”, con una delegazione di Coldiretti Oristano e Cagliari. L’iniziativa sarà concentrata presso l’Assessorato Regionale all’Ambiente in Via Roma a Cagliari. Le attività di ricerca del Gas nel territorio di Arborea sono sempre al centro degli interessi della Coldiretti Sardegna. Il Progetto Eleonora con la ricerca del gas e della sua estrazione nel contesto territoriale, ambientale, produttivo e sociale di Arborea e di altri comuni interessati dell’Oristanese, rischia di compromettere seriamente l’economia locale. Coldiretti ha espresso la sua assoluta contrarietà al progetto e ha intrapreso tutte le azioni tese a rivendicare il fatto che un’agroalimentare di eccellenza come quello praticato nei territori interessati, non è compatibile con progettualità che snaturino l’attuale vocazione economica. Il 29 luglio a Cagliari, si terrà la Conferenza di servizi sul Progetto Eleonora: si tratta dell’ultimo atto formale della procedura burocratica prima della formulazione del parere tecnico del SAVI, che verrà poi sottoposto alla Giunta Regionale che dovrà esprimere il giudizio finale.

Coldiretti sarà presente in piazza a manifestare ancora con forza un deciso NO alle trivellazioni e SI ad un futuro dove l’agricoltura e la zootecnia, l’agroindustria di qualità, convivono in un ambiente sano e senza rischi di contaminazioni di sorta.

Per saperne di più:

Stagno Arborea

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PERCORSI NATURALISTICI

Il territorio del Comune di Arborea abbraccia una vasta aerea che ricomprende alcune zone umide di particolare interesse naturalistico: gli Stagni di S’Ena Arrubia e di Corru S’Ittiri entrambi Siti di Importanza Comunitaria (SIC) inseriti in Rete Natura 2000 come siti Bioitaly, nonché oasi di protezione faunistica tutelati dalla Convenzione di Ramsar nel 1977 e interdetti all’attività venatoria dal 1978.
Queste bellezze naturalistiche sono incorniciate dall’incantevole pineta di Arborea e dal mare.

STAGNO DI S’ENA ARRUBIA

Questo stagno è una porzione dell’enorme territorio paludoso, a sud di Oristano, ciò che resta del grande stagno salato di Sassu, che aveva un’estensione di 3270 ettari.
Venne sottoposto nel 1937 a bonifica dal Fascismo, che contestualmente fondò la città di Arborea. Lo stagno di S’Ena Arrubia, appunto, si salvò dal prosciugamento. Ha una superficie di circa 300 ettari di livello costante in quanto viene alimentato da canali artificiali di acqua dolce, attraverso le acque basse dell’idrovora di Sassu e da un fiumiciattolo denominato canale Sant’Anna; lo scarico, invece, avviene sul mare mediante saracinesche dislocate fra un villaggio di pescatori ed una pineta costiera che a sud si irradia fino alla spiaggia di Arborea.

Cosa fa la politica per tutelare la Sardegna?

Riportiamo qui sotto l’Interrogazione a risposta scritta 4-00249 presentata da Onorevole Emanuela Corda Movimento 5 StelleCORDA EMANUELA (Movimento 5 Stelle e degli altri suoi colleghi Deputati sempre del Movimento 5 Stelle: VALLASCAS, NICOLA BIANCHI, LOMBARDI, PINNA, TOFALO, TERZONI, D’AMBROSIO, DE ROSA, BUSTO, SEGONI, RIZZO, MASSIMILIANO BERNINI, MUCCI, ARTINI, DI BATTISTA, BONAFEDE, ZOLEZZI, PRODANI, CURRÒ, PETRAROLI, MARZANA, FICO, CRISTIAN IANNUZZI, DIENI, TONINELLI e DE LORENZIS) alla Camera il 16 aprile 2013 nella seduta n. 9 — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:  è in atto in tutta Italia una corsa alle trivellazioni per la ricerca di giacimenti di idrocarburi;

in Sardegna le attività di ricerca della società privata Saras spa interessano quasi 40 comuni e in particolare i comuni di Assemini, Decimomannu, Decimoputzu, Cagliari, Capoterra, Elmas, Monastir, Nuraminis, San Sperate, Sestu, Uta, Villasor, Villaspeciosa, Oristano, Cabras, Riola Sardo, Nurachi e Baratili San Pietro, Zeddiani, Tramatza, Siamaggiore, Solarussa, Arborea, Palmas Arborea, Santa Giusta, Marrubiu, Terralba, San Nicolò Arcidano, Uras, Guspini, Mogoro, San Gavino Monreale, Villacidro, Samassi, Sanluri, Serramanna, Serrenti;  il rilascio di decine di concessioni per la ricerca di idrocarburi sia in mare che in terraferma, da parte del Ministero dello sviluppo economico, ha fatto della Sardegna un territorio assai ambito per l’avviamento di attività di ricerca di giacimenti di gas naturali e idrocarburi;  tra le numerose istanze presentate al Ministero dello sviluppo economico, i due permessi a mare richiesti da Saras Spa sembrerebbero essere stati respinti, mentre, invece, non risulta essere stato respinto il Progetto Eleonora, previsto nel Comune di Arborea (provincia di Oristano), che prevedrebbe svariate attività a forte rischio ambientale tra le quali perforazioni esplorative che potrebbero raggiungere i 3.000 metri di profondità, innescando un processo di irreversibile salinizzazione dei terreni agricoli;

il sito di Arborea è conosciuto in tutta Europa per l’elevata qualità della sua produzione agricola e zootecnica, e costituisce un insieme di realtà economiche tra le più floride dell’Isola, con importanti ricadute economiche e occupazionali; le attività invasive del Progetto Eleonora sarebbero effettuate in una zona che, come già denunciato da esperti e associazioni ambientaliste, è prossima ad aree tutelate dalla convenzione internazionale di Ramsar (2 febbraio 1971) sulle zone umide d’importanza internazionale (decreto del Presidente della Repubblica n. 448 del 1976), dal vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42 del 2004 e successive modifiche e integrazioni), da vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23 del 1993), dal Piano paesaggistico regionale (decreto del Presidente della Regione n. 82 del 7 settembre 2006), sito che rientra nella rete Natura 2000, tutelato per la presenza di uccelli palustri, destinato a riserva naturale regionale (Legge regionale n. 31 del 1989, allegato A), oltre che essere Sito di Importanza comunitaria (SIC) e Zona di protezione speciale (ZPS) (Direttiva n. 92/43/CEE);  in caso di scoperta di giacimenti, i diritti di produzione, le cosiddette royalties, sarebbero riconosciute alla regione Sardegna (si parla del 10 per cento dei ricavi, cioè, a seconda delle stime, tra 1 e 3 milioni di euro l’anno), mentre nulla sembra previsto per comune e provincia;  analoghi miraggi di ricadute positive, per i territori locali, in termini di ricavi e posti di lavoro, si sono rivelati, nei decenni passati, amarissime disillusioni, avendo questo tipo di iniziative industriali lasciato dietro di sé solo disoccupazione, inquinamento e fondati sospetti di malattie anche genetiche;  grazie all’azione del comitato popolare «No al progetto Eleonora», impegnato nella mobilitazione dei cittadini contro il progetto, la regione Sardegna ha avviato una procedura di VIA;  oltre al progetto Eleonora la società privata Sargas (sotto il diretto controllo della Saras spa) intende avviare nel comune di Arbus un progetto denominato Igia, che prevede attività di ricerca di idrocarburi in un’area di circa 187 chilometri quadrati nel Medio Campidano;  anche contro la realizzazione di questo progetto, come di tutti gli altri, si è registrata una forte presa di posizione da parte delle popolazioni interessate e degli stessi consigli comunali, fra cui Marrubiu (26 aprile 2012), Arborea (7 maggio 2012), San Nicolò Arcidano (11 giugno 2012), Solarussa (27 giugno 2012), Terralba (23 agosto 2012), Uras (28 settembre 2012), Santa Giusta (30 gennaio 2013) i quali hanno formalizzato la totale contrarietà a ogni ipotesi di trivellazione per ricerca di idrocarburi liquidi o gassosi;  il consiglio provinciale di Oristano in data 19 luglio 2012 ha espresso la sua totale contrarietà nei confronti del progetto Eleonora e quindi alle perforazioni finalizzate alla ricerca di gas naturale nel territorio –:  nell’ambito delle rispettive competenze, se siano a conoscenza di quanto evidenziato nella premessa, se risulti corrispondente al vero e con quali atti e quali finalità siano intervenuti o intendano intervenire;  se non ritengano di voler promuovere l’avvio di una conferenza di servizio e/o un tavolo di confronto tra tutte le istituzioni interessate a livello nazionale, regionale e locale, sospendendo nel frattempo ogni autorizzazione già concessa e ogni procedura di concessione tuttora in corso relativa a progetti di ricerca di giacimenti di idrocarburi nel territorio della Sardegna, con particolare riferimento a quelli denunciati in premessa;  in quale modo ritengano di intervenire per la tutela dell’ambiente, della salute, dello sviluppo economico e delle politiche agricole, essendo tali progetti (e gli sfruttamenti industriali di eventuali giacimenti) potenzialmente disastrosi per gli ecosistemi della zona, per la salute delle popolazioni e per le attività economiche attualmente esistenti anche intervenendo ove ne ricorrono i presupposti alle procedure di valutazione di impatto ambientale avviata dalla regione autonoma Sardegna. (4-00249)

 

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