Sassari, I Candelieri, 14 agosto
I Candelieri rappresentano l’evento più importante della città di Sassari.
La festa ha origine dal rito pisano dell’offerta della cera (XIII secolo), divenuto voto della città in ringraziamento alla Madonna per la cessazione della peste (XVI secolo).
Il 14 agosto 1580 il popolo rappresentato dagli otto gremi portò nella chiesa di Santa Maria di Betlem otto giganteschi ceri, promettendo di rinnovare quell’offerta tutti gli anni se la Vergine avesse liberato la città da una pestilenza che solo in quell’anno aveva fatto nella città più di 20.000 vittime. I due maggiori storici sassaresi danno versioni distinte di questa origine: Ernico Costa ritiene che il voto sia riferito alla peste francese del 1528 mentre Pasquale Tola, in una famosa lettera inviata a Lodovico Baille nel 1828, fa riferimento alla cessazione della peste verificatasi il 14 agosto del 1580. Della festa, “ La faradda di li Candareri” come viene denominata a Sassari la cerimonia devozionale, scrive anche Francesco Gemelli nel “ Rifiorimento della Sardegna” del 1776, attribuendo una posizione di preminenza al gremio dei Massai.
Nel passato gli otto gremi rappresentavano le antiche associazioni di arti e mestieri, ma dal 1955 i partecipanti alla discesa diventano nove con l’ingresso del gremio dei Piccapietre ai quali viene concesso di partecipare alla discesa con un proprio candeliere.
Il numero è ancora destinato ad aumentare in quanto altri gremi chiedono da tempo di poter partecipare in maniera ufficiale alla “Festha manna di Sassari”.
I candelieri sono enormi ceri lignei (3/400 kg di peso) di forma cilindrica sormontati da un capitello riccamente decorato; in ogni candeliere sono riprodotte le immagini della Madonna e del Santo protettore. I ceri sono adornati da nastri (li betti) di raso variopinto tenuti da giovani volontari e portano i simboli delle corporazioni (gremi) e del voto.
I candelieri vengono trasportati a spalla e a braccia con quattro stanghe poste a croce sul basamento, sorrette nelle otto estremità da altrettanti portatori. Al suono di pifferi e tamburi i candelieri vengono fatti ruotare a passo di danza durante la discesa da piazza Castello lungo Corso Vittorio Emanuele, dove a Palazzo civico, sede dell’antico Municipio, c’è la sosta all’ arrivo del gremio dei Massai che incontra le autorità per un brindisi d’augurio a “zent’anni”; quindi Sindaco e Amministratori si uniscono al corteo e secondo una tradizione più recente (secondo dopoguerra) si sottopongono al giudizio della popolazione che con applausi o fischi commenta l’operato della Amministrazione comunale, fino alla chiesa di Santa Maria dove si conclude la cerimonia con la preghiera e la benedizione del Vescovo.
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