Sardegna 2020: 5 Miliardi di fondi Europei da spendere per le imprese Sarde nei prossimi sette anni.

La Regione Sardegna è stata riconfermata anche per il settennio 2014-2020 autorità di gestione del programma comunitario Enpi-Cbc “Bacino del Mediterraneo”, lo strumento finanziario della cosiddetta “politica europea di vicinato”, che si propone di rafforzare i rapporti fra l’Ue e Paesi vicini, con particolare attenzione all’area Mediterranea.

ENPI-CBCMED-UENel periodo 2007-2013 l’Enpi ha potuto contare su 11 miliardi di euro, il 5% dei quali sono stati destinati a progetti di cooperazione transfrontaliera, dati forniti dalla funzionaria regionale Anna Maria Catte, responsabile dell’autorità di gestione del programma, davanti alla Terza commissione di Bilancio del Consiglio regionale.

Sono Cinque i miliardi a disposizione della Regione per gli anni 2014-2020, settennato di programmazione dei Fondi europei: 907 milioni del Fers,  444 milioni del Fondo sociale europeo, 569 del Por, 1.8 miliardi del Fondo per l’agricoltura e 1.8 del Fondo sviluppo e coesione. A questi siaggiungono circa 500 milioni del Programma operativo nazionale (Pon).

Cinque miliardi fondi eurpeiL’ammontare delle risorse per la programmazione 2014-2020 è stato reso noto dall’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, durante il tavolo con il partenariato sociale ed economico a cui hanno partecipato oltre 80 portatori di interesse.

L’efficienza non ci basta e rendicontare bene è solo un primo passo, a noi però interessa l’efficacia. E anche quando vengono date le indicazioni da parte delle imprese, sindacati e altre associazioni, dobbiamo avere in mente un solo obiettivo: quanta occupazione e quante imprese si riescono a creare”.

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Sindaco Sanna Fondi EurpeiAlla riunione con Raffaele Paci, alla quale hanno partecipato oltre al sindaco di Sassari, Nicola Sanna, anche altri amministratori locali isolani e rappresentanti del mondo imprenditoriale, del lavoro e dell’associazionismo, erano presenti gli assessori regionali all’Agricoltura Elisabetta Falchi e al Lavoro Virginia Mura.

Il primo cittadino turritano ha ribadito la necessità di un approccio integrato degli interventi che comprendano le opere strategiche di collegamento tra i due aeroporti di Alghero e Olbia attraverso una adeguata linea ferroviaria.  A questi si aggiungono una serie di interventi strutturali relativi alla mobilità su gomma. “Si tratta di opere che possono essere tali da rendere il Nord Sardegna un’area competitiva sulla scena europea e mediterranea, a servizio dell’intera isola” è stato il commento del neo Sindaco Sanna. Il sindaco di Sassari ha quindi fatto presente la necessità di avviare investimenti nel campo della ricerca, della sperimentazione e dell’innovazione nel settore delle produzioni agroindustriali, oltre che interventi mirati al raggiungimento della “sovranità” alimentare.  Ha, inoltre valutato positivamente la proposta relativa alle aree urbane di Sassari, Cagliari e Olbia e alla possibilità che sarà data a questi comuni di svolgere la funzione di autorità urbana per la gestione diretta dei fondi comunitari. Un accento particolare è stato posto sull’uso del fondo sociale europeo che consentirà, con l’apertura pomeridiana degli istituti scolastici, l’organizzazione di corsi di formazione per adulti, con particolare riguardo per coloro che non hanno concluso corsi di studio professionalizzanti.

Assessore Paci  risorse per creare imprese e lavoroIl Cna però si preoccupa per la spesa dei Fondi Ue dei prossimi anni, e sottopone a Pigliaru le sue perplessità. Sono ancora troppi gli obiettivi tematici e “assai poco incisiva” la concentrazione delle risorse. Secondo i vertici dell’associazione artigiana si possono ancora effettuare significative correzioni e modificare in profondità le scelte su cui poggia il processo di spesa, che “pare destinato a produrre una complessa e macchinosa polverizzazione delle risorse in decine di rivoli, con norme sostanzialmente invariate rispetto al passato il cui unico effetto è quello di mobilitare tutta la burocrazia di cui disponiamo, ma non certo quello di impegnare in tempi congrui le risorse finanziarie con effetti e ricadute significative”. Piras e Porcu chiedono quindi alla Giunta la determinazione a compiere “scelte coraggiose, indicando ambiti e priorità su cui promuovere pochi e selettivi interventi” e propongono al presidente Pigliaru e all’assessore Paci che un terzo dei fondi europei a disposizione sia utilizzato “per lanciare un nuovo ciclo edilizio ecosostenibile, all’insegna del riuso, della riqualificazione, del sostentamento energetico, del risanamento idrogeologico, del ripristino e della bonifica ambientale, della manutenzione e della messa in sicurezza del territorio”.

Ora la Regione ha tempo sino al 22 luglio per definire le circa 40 azioni della nuova programmazione. Poi ci sarà una discussione in Consiglio regionale e quindi nella prima decade di luglio l’esecutivo Pigliaru, approverà definitivamente il programma. In seguito la trasmissione degli atti a Bruxelles e l’inizio della contrattazione per arrivare alla stesura  definitiva e ai bandi.

sfirs microcreditoFa comunque specie che in una terra desolata di aziende, dove la richiesta di lavoro supera di poco la richiesta di aiuto ai servizi sociali ed alle mense della caritas, scoprire che l’istituzione dedicata alla distribuzione di finanziamenti della Regione Sardegna, la SFIRS, debba dare mandato al Servizio di Supporto all’Autorità di Gestione del PO FSE di avviare le procedure previste per il recupero del finanziamento concesso per 64 beneficiari del microcredito, che hanno ottenuto il finanziamento con delibere dal 2010 al 2012.

I soldi ci sono, ma non sappiamo farli girare, i finanziamenti così difficili da ottenere sono in questi 64 casi, stati concessi sottovalutando lo stato di crisi economica del paese, o meglio sopravalutando le capacità economiche dell’impresa oggetto del finanziamento.

Si spera che questi 5 Miliardi a disposizione per i prossimi anni saranno destinati in parte anche per le nuove imprese, ma soprattutto per alleggerire il carico delle tasse verso le attività già esistenti per permettere al commercio di far circolare la moneta, condizione indispensabile per poter ritornare a lavorare e creare nuove imprese che durino più di qualche mese all’impatto della nuova apertura e della concorrenza già spietata esistente sul mercato.

 

Piero Cossu.

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Piero Cossu

Staff del Portale Le vie della Sardegna, responsabile della Rubrica di Piero.

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