Ricerca di Petrolio in Sardegna: nuove opportunità o solo nuova devastazione?

Ricerca di Petrolio in Sardegna: nuove opportunità economiche o solo nuova devastazione del nostro territorio?

Pubblicato il: 1 Lug, 2014 @ 13:00

Un progetto Americano, vorrebbe distruggere il nostro ambiente marino nella speranza di trovare del Petrolio.

airguns- bombe acquaBombe d’aria, “airguns”, sparate in mare rischiano di procurare enormi danni alle Balene ai Delfini ed alle Tartarughe presenti in grandi quantità nelle nostre acque.

Che ci sia il petrolio non è una certezza, solo un’ipotesi, elaborata in base a condizioni simili ad altre realtà dove qualcosa è stato trovato.

Ma la ricchezza prodotta, o che produrrà, varrà la devastazione dell’ambiente marino che ci circonda? Avere il mare più bello del Mediterraneo è un pregio, con queste ricerche, e non parlo dell’estrazione vera che potrebbe portare veri e propri disastri ecologici, il nostro mare non sarà più lo stesso, e i gia pochi turisti attratti da queste incommensurabili bellezze andranno scemando, prediligendo altre località dove la flora e la fauna maritma sono vive e floride.

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Bombe d Acqua airgunsIl piano, attualmente sottoposto al procedimento di Valutazione di impatto ambientale, sarebbe in grado di causare un danno molto grave alle specie di cetacei e di tartarughe marine ben presenti nella zona interessata, sia sul piano uditivo che sotto il profilo dell’orientamento, come riportato dalla letteratura scientifica. E lo stesso varrebbe per le specie ittiche, normalmente utilizzate per il commerciale, con assoluti riflessi negativi sull’economia del settore della pesca.

Gli idrocarburi sono da sempre il chiodo fisso delle grosse multinazionali e dei Governi, si sono fatte le guerre per il possesso del petrolio, l’America ci insegna che basta poco per inventarsi una scusa per invadere una nazione ricca di petrolio e sfruttarla, e il Governo Italiano non credo sia di tendenza diversa dagli altri governi, la strategia energetica nazionale ha sempre al primo posto l’uso degli idrocarburi, nonostante si stia facendo sempre più pressante la possibilità di sviluppare energie alternative valide, ed in particolar modo in Sardegna. Ma anche le attenzioni sociali sono diventate pressanti, cittadini, comitati, associazioni ed ora finalmente anche alcuni partiti politici isolani hanno capito che tutelare il nostro ambiente e la nostra unicita è vitale per la nostra economia, tanto che ci si organizza per fronteggiare le mosse dei governi, insomma si cerca di non stare solo a guardare. Anche il governo ha virato verso il confronto, è molto probabile che se i risultati delle valutazioni fossero positivi, come molti si aspettano, il governo aprirà un confronto con la Regione.

airguns bomba di acquaDel resto la Regione avrà sicuramente poca propensione a starsene alla finestra. Anche perchè, come si è scoperto a cose fatte, la giunta Cappellacci alla vigilia delle elezioni ha approvato l’adozione del piano energetico regionale. I Comuni e i sardi devono opporsi al devastante progetto delle bombe sismiche (air gun) nei mari della Sardegna presentato dalla società texana per cercare petrolio a largo dell’isola. L’opposizione deve esser inviata entro il 6 luglio, scadenza per le osservazioni contro il progetto. Il tentativo da parte del deputato Mauro Pili (Unidos), è di bloccare questa possibile minaccia. La mobilitazione è iniziata davanti a Torregrande con lo striscione #noairgunsardegna (hastag della campagna) fra i gommoni del movimento Unidos.

Gli ambientalisti hanno promosso la questione presso il ministero dell’Ambiente, chiedendo al dicastero una pronuncia di incompatibilità ambientale, il Servizio valutazione impatti della Regione autonoma della Sardegna, il Parco nazionale dell’Asinara, il Parco naturale regionale di Porto Conte, l’Area marina protetta del Sinis “Mal di Ventre” e i Comuni rivieraschi. L’ampia area di mare interessata dal progetto riguarda il ben noto Santuario Pelagos, Santuario per i Mammiferi marini istituito come area marina protetta di interesse internazionale e area specialmente protetta di interesse mediterraneo.

Balena scossa dalle bombe di acqua

Ma anche se la Sardegna desse parere negativo, se tutta l’Italia appoggiasse per una volta questa ipotetica linea difensiva della nostra terra, cosa accadrebbe se Francia e Spagna dessero via libera? Quando spari bombe in acqua, e causi delle onde sismiche in acqua simili a quelle di un terremoto, che tu sia davanti alle coste della Spagna o davanti al bellissimo mare di Oristano, non fa differenza, i cetacei, le tartarughe, i delfini non hanno confini nè nazioni, se bombardano in Spagna o in Francia danneggiano tutta la fauna marina del Mare Franco-Iberico-Sardo. Il danno sarà irrecuperabile se le specie ittiche cambieranno le loro abitudini migratorie, non vedremo più nè le balene, nè i delfini tanto amati dai bambini e dai grandi.

piattaforme_petrolifereLa pesca gia ridotta in brandelli da severissime regole internazionali, e da costi economici proibitivi, sarà letteralmente estinta in tutta la costa ovest della sardegna, e forse anche oltre, dando l’ennesimo colpo di scure verso la tentennanate economia sarda.

Senza contare il fattore vantaggi. Ci saranno vantaggi per la Sardegna nell’estrazione di questo petrolio? o sarà l’ennesima servitù in mano ad aziende senza scrupoli che in cambio di qualche posto di lavoro, magari anche a termine, e con una paga da terzo mondo, si porta via miliardi?

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