Retrospettiva e inediti di Nicola e Antonello Atzori dal 3 ottobre al 2 novembre 2014 Museo naturalistico del territorio “G. Pusceddu”
Arte52
“FORMA FLUENS”
Retrospettiva e inediti di Nicola e Antonello Atzori
dal 3 ottobre a 2 novembre 2014
Museo naturalistico del territorio “G. Pusceddu”
Strada Lunamatrona-Collinas
Un legame tra padre e figlio che l’arte rende indissolubile, una condivisione dello spazio espositivo in cui le opere di Antonello Atzori si intrecciano con quelle del padre Nicola. Per l’occasione vengono esposti 10 piatti e 3 pannelli ceramici, ognuno con quattro moduli, realizzati da Nicola negli anni ’60 – ’75, mentre Antonello mette in mostra un buon numero di ceramiche di varie fogge e tecniche di più recente produzione. Sono altresì visibili dei monotipi su carta prodotti da Nicola sino al 1986, nel contempo Antonello propone 10 dipinti recenti su carta e alcune tele più datate.
L’inaugurazione della personale “FORMA FLUENS” si terrà venerdì 3 ottobre alle ore 18.00 presso il Museo Naturalistico del Territorio “G. Pusceddu” e si potrà visitare fino al 2 novembre 2014. Alla vernice si accompagnerà la conclusione di “OPERA DEMIURGICA” Personale di Lorenzo Stea.
FORMA FLUENS
Oltre il legame del sangue, Padre e Figlio, Nicola e Antonello ATZORI (il nome implica il falco, dal catalano Astor, gallurese altori) sono connessi da terra, acqua, aria e fuoco: gli elementi alla base di ogni Alchimia e proprio in questo quaternario si sono misurati, ognuno nella propria dimensione, nel proprio tempo, nella tradizione dei figoli oristanesi, a realizzare, ciascuno con la propria cifra, le ceramiche con ingobbi e smalti, modulate in piatti e pannelli dipinti, alcuni in altorilievo, e qualche scultura plastica. Un’alchimia reale dove è stata lavorata la terra, la creta molazzata che inumidita dall’ acqua ha preso forma. Le mani sapienti hanno modellato e tornito gli oggetti animandoli con il soffio della creatività con l’aria che ha disidratato e prosciugato le opere che, infine, hanno superato nel forno la prova del fuoco. La materia prima di questa alchimia, la terra nelle sue gamme nera, bianca e rossa, ricorda i tre passaggi di stato alchemici, la nigredo, l’albedo, la rubedo, per giungere, infine, al compimento della Grande Opera, l’ Arte Reale. Antonello in questa esposizione al Museo Sa Corona Arrubia, ha voluto condividere col padre Nicola – che vive nel ricordo dei suoi cari, degli amici e dei molti estimatori, fisicamente assente, ma proprio per questo ancor più presente, perchè evocato dall’energia che ha trasfuso nelle opere in mostra – condividere, dicevo, questo spazio prestigioso per omaggiare l’Arte del suo genitore, che merita un’attenzione particolare per i risultati estetici e tecnici molto apprezzabili, proponendo nel contempo una sua selezione di ceramiche dove ha espresso con maestria creatività e perizia. Per l’occasione vengono esposte, di Nicola, 10 piatti e 3 pannelli ceramici ognuno con quattro moduli, realizzati negli anni ’60 – ’75 mentre Antonello mette in mostra un buon numero di ceramiche di varie fogge e tecniche di più recente produzione. Sono altresì visibili, di Nicola 12 monotipi su carta prodotti sino al 1986, correlati ai rispettivi bozzetti; 3 di questi sono realizzati su tavola; da parte sua Antonello propone 10 dipinti recenti su carta e alcune tele più datate, queste ultime come a voler evidenziare una ipotetica ispirazione comune al padre, col quale ha condiviso lo studio oristanese in via Nazario Sauro e dove Antonello continua a lavorare, circondato dalle opere paterne e di molti Artisti (Antonio Amore, Antonio Corriga e altri) coi quali avevano consuetudine. Le astrazioni calcinose e stemperate dei monotipi di Nicola Atzori sono il risultato trasfigurante di immersioni marine, di voli pindarici in cieli nuvolosi sospesi nell’immaginario, di viaggi in sotterranee dimensioni ipogee alla ricerca di stratificazioni umorali e cangianze della materia primordiale, di visioni di luce ovattata che filtrano paesaggi inconcreti. Un racconto variegato nei temi e nel contempo coerente a uno stile proprio che connota queste opere riconoscibili e connesse a un idioletto personalissimo. I colori primari si fondono nei complementari creando iridescenze pacate. Un magma in eterna diuturna metamorfosi che si aggrega e solve e ancora coaugula, dopo aver attraversato l’alambicco distillante dell’Artista ispirato, dando forma fluens ai pensieri e alle
emozioni. I racconti di Antonello Atzori hanno necessità di un costrutto portante che subitaneamente viene inglobato dal pigmento, trasmutando l’impianto segnico in pittura tonale talvolta monocroma, nelle alternanze di caldo e freddo di umido e secco, che nel mondo fenomenico sono i precursori di ogni trasformazione elementare, per giungere in crescendo a intuitive connessioni in amalgama (sale, zolfo, mercurio), consapevolezze di un’anima ispirata che canalizza il flusso creativo, superando la diade per arrivare alla monade, al compimento. Il risultato è l’Opera. Non certo feticcia, dove l’artista comprende il fine e finalmente lo realizza.
Giuseppe Bosich – Pres. Associazione Amici dell’Arte
Museo Sa Corona Arrubia
Tel. 070/9341009 Fax 070/9341135
http://www.sacoronarrubia.it/