Regione Sardegna, finalmente Pigliaru potrà insediarsi in viale Trento ad un mese dalle elezioni.
Ad un mese dal voto espresso dalla popolazione Sarda, il nuovo governatore della Sardegna Pigliaru ancora non ha preso possesso del palazzo di viale Trento, lasciando a Cappellacci ormai ex-presidente della Regione Sardegna, la libertà di continuare a governare pienamente, promulgando atti, approvando bilanci e programmi di lavoro che vincolano indissolubilmente gli enti e le società regionaliper tutto il 2014 ed oltre, anche fino al 2016, impegnando decine di milioni di euro, vincolando denari e legando la popolazione sarda a programmi e sacrifici che il mese scorso, a maggioranza, ha votato di non volere.
A causa di tempi da lumaca della Magistratura Sarda che ha deliberato oggi la convalida del voto del 16 febbraio scorso, sono cambiate molte regole di concessione degli aiuti sociosanitari per i meno abbienti, per particolari cure di fisioterapia e riabilitazione per disabili o per persone reduci da infortuni, da svolgere a domicilio o nei centri specializzati, la Regione erogava degli aiuti per queste cure che possono essere anche molto costose perché possono avere una durata nel tempo molto lunga.
Con l’ultima delibera a Marzo 2014, l’esecutivo Cappellacci, ha modificato i criteri di computo del reddito (in base all’Isee che certifica la condizione economica equivalente) per stabilire chi ha diritto e chi no a questo genere di sostegno sociosanitario. Si tratta di una decisione che incide in maniera forte nella vita di migliaia di persone e delle loro famiglie, presa da un Governo regionale sconfitto ma ancora in carica.
Viene anche approvato il bilancio annuale 2014 e pluriennale fino al 2016 della Sanità, cosa che avrebbe dovuto fare la nuova giunta di Pigliaru, oltre a una revisione dello Statuto dell’Agenzia regionale della sanità, ovvero dell’organo che supporta l’assessorato come organismo tecnico-scientifico. Conti e scelte di un Ente Regionale sono decisi per i prossimi tre anni da una Giunta battuta alle elezioni. Vengono anche stanziati Tre miliardi per le Asl, infatti la giunta mette mano ai bilanci della sanità, modificando la distribuzione dei circa tre miliardi di euro di risorse destinate al finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente per l’esercizio 2013. La ripartizione era già stata approvata a dicembre, ma questa volta la giunta aggiunge alla somma circa 115 milioni e modifica i criteri di divisione del denaro tra le Asl, l’Azienda Brotzu e i Policlinici di Cagliari e Sassari, applicando nuovi criteri e tetti per i trasferimenti al raggiungimento degli obiettivi di gestione.
Avrà uno scossone anche “Fase Uno”, società controllata dalla Regione tramite Sardegna Ricerche, nata nel 2006 per avviare la ricerca di nuovi farmaci e di nuove applicazioni, di sviluppi e sperimentazioni in campo clinico e diagnostico. Infatti due giorni prima delle elezioni, la giunta Cappellacci decise di mettere sul mercato quello che venne presentato come uno dei gioielli della ricerca in Sardegna, un’azienda in collaborazione con una trentina di partner della sanità pubblica e privata, tra cui l’azienda dell’ospedale Brotzu. Una realtà ricca e pronta per essere venduta ai privati. Poi, il 27 febbraio il dietrofront, la Giunta revoca la dismissione in attesa di ulteriori approfondimenti. Sardegna Ricerche, L’agenzia pubblica che lavora allo sviluppo di progetti di studio e applicazione delle innovazioni in ogni campo è una parte operativa molto importante, la Giunta Cappellacci, quindi, in quest’ultima delibera approva il “Preventivo finanziario e il programma di ricerca 2014” di Sardegna Ricerche, un altro stop per l’esecutivo Pigliaru, che troverà il “Cnr” sardo già avviato su programmi e obiettivi fissati da Cappellacci in questo mese di stand by.
Non poteva mancare la gestione delle acque, la giunta approva il bilancio annuale e quello triennale fino al 2016 dell’Ente acque della Sardegna(EAS), che controlla Abbanoa e dovrebbe dare indirizzi e scelte per la gestione delle forniture idriche nell’Isola. Un bilancio come molti sanno, non è un semplice rendiconto, ma contiene entrate, uscite e previsioni che condizionano tutta l’attività presente e futura di una amministrazione, legando quindi ogni decisione possibile futura della Giunta Pigliaru, condannando la popolazione a subire decisioni di un governatore che i sardi non vogliono più.
Dulcis in fundo, il Consiglio cambia le regole. Non è solo la giunta a darsi ancora da fare nonostante il limbo in cui si trova, infatti Il 28 febbraio, quasi due settimane dopo le elezioni, il Consiglio regionale pubblica il “Regolamento interno per la XV legislatura”, ovvero l’insieme di norme destinate a dirigere e organizzare l’attività dell’assemblea legislativa per i prossimi cinque anni. Il regolamento esisteva già, ovviamente, ma il Consiglio ha scelto di modificarli ampiamente proprio a cavallo dei suoi ultimi giorni, giungendo addirittura a renderlo operativo dopo la data del voto. Gli ottanta onorevoli uscenti, con un ultimo alito di vita governativa, hanno così voluto e potuto impartire le disposizioni per il lavoro per i sessanta che prenderanno il loro posto, dando un’altra spallata all’entrante governo Pigliaru che dovrà fare i conti con decisioni prese al buio da membri di un consiglio morente che con un ultimo colpo di coda diretto al nemico subentrante, ha voluto imporre, senza averne il diritto morale, il passo da seguire nei prossimi anni da un governo con idee ed obiettivi diversi da quello uscente.
Piero Cossu.