Promozione turistica della Sardegna sul Web?
Di cosa vive la Sardegna? Qualcuno direbbe di pane, di caccia, di pesca, ma la verità è che la Sardegna vive di turismo, qualcuno lo ha capito e tenta di far arrivare frotte di turisti qui da noi, da ogni parte del globo, non ci interessa colore o razza o credo religioso, basta che siano turisti e che abbiano soldi da spendere, magari pochi, però poco per uno si raggiunge una grossa moltitudine.
Qualcuno invece ancora non ha capito di cosa vive la Sardegna, e cerca di smantellare le meraviglie che la natura ha voluto donarci, coprendo tutto con valanghe di cemento, indiscriminatamente e senza considerare se quel cemento sia effettivamente utile a portare moneta alla comunità o serva solo a qualche benpensante continentale che crede di arricchirsi con le nostre risorse appoggiato da qualche locale venduto.
Ma come si fa a convincere i turisti, la gente comune, a preparare una valigia spendere molti, molti, molti soldi nei trasporti (seppur la continuità territoriale dovrebbe tutelarci come isola e garantirci delle tariffe più contenute), e approdare nella nostra isola a divertirsi, ad esplorarla, ad assaporarla ed a viverla?
Pubblicità, marketing, promozione turistica, e di questo i nostri amministratori sono dei veri campioni al contrario, come asserisce Lidia Marongiu in un suo articolo del suo Blog (http://lidiamarongiu.wordpress.com/2010/05/07/niente-web-2-0-per-il-turismo-della-sardegna-la-promozione-punta-su-qualita-della-vita-e-sceglie-la-carta-stampata/).
Qui nel 2010 l’assessore al turismo Sannitu, afferma che la promozione turistica per la Sardegna per attirare turisti del centro-nord europa, sarà incentrata tutta sulla qualità della vita e la sua storia millenaria, che con la qualità dell’aria, dell’acqua, del cibo e del vino, vanta la più alta percentuale di centenari al mondo; puntando su uno dei vecchietti prodigiosi, tal “zio” Paolino Scattu, nonnino sardo di 101 anni, testimonial di punta della campagna turistica di quell’anno. Niente male, se non fosse che, come afferma Lidia Marongiu, quella campagna da 1 milione di euro prevedeva solo l’uso di alcuni media tradizionali (quotidiani e periodici), trascurando completamente la pianificazione su social network, social media e addirittura l’adeguamento di contenuti e immagine nel sito istituzionale Sardegna Turismo, che dedica alla campagna promozionale un piccolissimo trafiletto, e, continua la Marongiu, tutta la comunicazione si concentra nei soli mesi di maggio e giugno, quando i turisti dal centro nord Europa o sono già arrivati o hanno comunque già deciso dove andare. Quindi i flussi turistici del 2010 verso la Sardegna dovrebbero essere mossi e smossi con 60 annunci programmati su Le Figaro, The Times, Süddeutsche Zeitung, El Pais Corriere della Sera e periodici nazionali come Panorama, Donna moderna, Gente, mentre sul web e in particolare sui social media la campagna “In Sardegna vivi di più” non c’è.
Condivido pienamente con Lidia Marongiu, che ringrazio dell’attenta analisi del fenomeno e della obiettiva critica esposta sul suo blog.
Regioni del nord e del sud dell’Italia hanno investito soldi per affrontare e risolvere il dilemma promozione turistica in un periodo difficile come questo, realizzando dei video promozionali altamente professionali, come ne ho visto veramente eccezionali di regioni varie di Stati stranieri come il Canada, La Germania, la Francia, l’Irlanda e tanti altri.
Noi non abbiamo avuto minimamente idea di cosa fosse il Web 2.0, solo recentemente alcuni comuni, ispirati da qualche santo in paradiso, hanno capito e commissionato degli spot promozionali, le città di Sant’Antioco e San Giovanni Suergiu nel 2012 hanno fatto realizzare da un nostro giovane conterraneo Valerio Matteu, due video promozionali di alto valore comunicativo, nei quali il regista Matteu mostra con elevata professionalità la bellezza del nostro territorio, esaltandone le caratteristiche e soffermandosi sulle qualità che ci contraddistinguono dal punto di vista turistico.
Ma la Regione Sardegna ne ha fatto un punto di forza? Non credo. I video seppur di altissima qualità, sono passati molto inosservati, e solo grazie all’impegno degli addetti alle pubbliche relazioni vengono portati a conoscenza del pubblico, eppure i nostri amministratori avrebbero dovuto farne una risorsa preziosissima da esporre in primo piano sulla pagina principale del sito istituzionale della Regione, invece di promuovere la Saremar e passargli milioni di aiuti poi bocciati dalla Commissione Europea perché in violazione della norma sugli aiuti di Stato.
Certo chi vuole apprendere notizie sulla nostra regione cerca il sito istituzionale del turismo, sardegnaturismo.it ed in primo piano legge “Chi Visit Sardinia campa cent’anni”, ed è costretto a navigare in un portale malfatto e con molte lacune, dove se vuoi trovare informazioni per esempio su Sant’Antioco devi faticare non poco per trovare la pagina giusta, e tutto quello che trovi sono 4 righe messe in croce e qualche indicazione di cosa c’è nelle vicinanze, quasi zero fotografie e assolutamente nulla che possa somigliare alla promozione turistica. Certo Visit Sardinia è un bello slogan ma forse gli amministratori hanno pensato di basare tutta la promozione turistica sul social network per eccellenza, facebook, infatti Visit Sardinia è una pagina facebook del portale Sardegna Turismo.
Forse facebook è un grande strumento di comunicazione di massa, ma pensare che il Web 2.0 sia solo il social è esattamente come ha fatto l’assessore Sannitu, supponendo che i giornali fossero la soluzione migliore escludendo a priori ogni altra forma di comunicazione.
Auguro a Valerio Matteu di fare tanti altri lavori come quello, e per chi volesse può vedere il suo canale youtube dove può trovare i promo di molti dei suoi lavori, film, spot pubblicitari, promo per aziende, cortometraggi e spot per la vita.
Naturalmente a chi volesse VERAMENTE conoscere la Sardegna non posso fare altro che consigliare assolutamente di visitare Le Vie della Sardegna, il Portale più completo, rapido e facile da usare per trovare informazioni su gran parte del territorio Sardo, presto la Redazione completerà la sua opera di mappatura diventando a tutti gli effetti il primo ed unico navigatore satellitare del turista in Sardegna.
Piero Cossu.