Presentazione del libro di Maria Vittoria Spissu “Il Maestro di Ozieri” 30 gennaio 2015 presso i locali del Museo Diocesano di Arte Sacra di Ozieri.
Venerdì 30 Gennaio 2015 alle ore 16.30 presentazione del libro di Maria Vittoria Spissu IL MAESTRO DI OZIERI Le inquietudini nordiche di un pittore nella Sardegna del cinquecento. Padova, Il Poligrafo, 2014.
PROGRAMMA:
Saluto inaugurale di Mons. Tonino Cabizzosu, direttore dell’Ufficio diocesano Beni Culturali di Ozieri.
Introduce
Demetrio Mascia, Curatore del Museo Diocesano di Arte Sacra di Ozieri.
Intervengono
Marisa Porcu Gaias, assessore alle Politiche sociali, giovanili, culturali, salute e pari opportunità della provincia di Sassari.
Caterina Limentani Virdis, storica dell’arte moderna.
Sarà presente l’autrice.
Ozieri, Museo Diocesano di Arte Sacra
Via Umberto I, 37 – 07014 Ozieri (SS)
Per informazioni: bbcc.ozieri@tiscali.it
“Il Maestro di Ozieri, Inquietudini nordiche di un pittore nella Sardegna del Cinquecento” di Maria Vittoria Spissu; edizione Il Poligrafo
Nel Goceano e Monteacuto, zone remote e assai defilate della Sardegna cinquecentesca, videro la luce alcuni dei dipinti più enigmatici della pittura mediterranea. Per niente iberici e polemicamente rivolti alla maniera moderna italiana, essi aprono una serie di interrogativi sulla provenienza del loro artefice, per convenzione chiamato Maestro di Ozieri.
Nel 1930 il grande storico dell’arte tedesco Hermann Voss, intercettando alcune Crocifissioni poi confluite nel corpus del pittore, ne segnala l’eterogeneità del linguaggio: il patetismo sottile e aspro della messa in scena e le cromie guardano in direzione nordica, il riferimento privilegiato è Matthias Grünewald. A mischiare le carte sulla provenienza dell’artista giunge anche la fulminante chiosa di Federico Zeri: si potrà definire il Maestro di Ozieri un pittore sardo nella stessa misura in cui Chopin può dirsi risolto nell’etichetta di compositore polacco. Quale poteva essere, dunque, la reale identità artistica del pittore? E costruita a partire da quali influssi?
Il volume, attraverso un’analisi sistematica, indaga la sintesi originale dei rimandi contenuti nei suoi dipinti e inserisce la figura del loro autore in una visione più ampia, oltre i confini dell’Isola e al di là dei compromessi con la pittura locale, verso un “Mediterraneo allargato” all’Europa continentale e ai flussi di invenzioni e modi fiamminghi che – tramite viaggi di opere e artisti – si irradiano dal Nord dell’Impero di Carlo V.
Sospinte in primo piano si trovano comparse dissonanti e malinconiche che ricordano Lucas Cranach, mentre le vallate, i promontori e le fessurazioni rocciose discendono dai paesaggi di Joachim Patinir e Jan van Scorel. Il Maestro di Ozieri, quasi ultimo in termini di tempo tra i pittori eccentrici, si dimostra allo stesso tempo in sintonia con i percorsi meridionali di Polidoro da Caravaggio e Marco Cardisco, con il quale condivide il “michelangiolismo alla fiamminga”. La sua opera rivela un continuo lavorio su molteplici stimoli, all’incrocio di correnti stilistiche geograficamente assai distanti.
Il libro verrà presentato ad Ozieri il 30 gennaio 2015 alle ore 16.30 presso il Museo Diocesano di Arte Sacra, dove sono conservati il Retablo di Nostra Signora di Loreto e la tavola del Discendimento.