Personale di Mariano Chelo dal 14 novembre al 14 dicembre 2014 Museo naturalistico del territorio “G. Pusceddu”.
Arte52
“LIQUIDA”
Personale di Mariano Chelo
Dal 14 novembre al 14 dicembre 2014
Museo naturalistico del territorio “G. Pusceddu”
Strada Lunamatrona-Collinas
L’arte non è solo il mezzo col quale viene interpretata la realtà, ma è anche lo strumento col quale gli artisti liberano la fantasia dalla riproduzione oggettiva esteriore. Nelle opere di Mariano Chelo il complesso di sentimenti che caratterizza la propria interiorità si riversa nella trasposizione pittorica della musica. Classica, jazz e tango diventano forme, linee e colori, un movimento nel quale la pittura diviene un elemento liquido che fluttua nelle tele in una danza armoniosa.
L’inaugurazione della personale “LIQUIDA” si terrà venerdì 14 novembre alle ore 18.00 presso il Museo Naturalistico del Territorio “G. Pusceddu” e si potrà visitare fino al 14 dicembre 2014. Alla vernice si accompagnerà la conclusione della personale “CONTAMINAZIONI LINGUISTICHE” di Maria Grazia Tuveri.
Testo critico Mariano Chelo di Flaminia Fanari – Liquida
“Il nero è il segno, il nero è il buio, il nero è il niente”. Il nero è per Mariano Chelo il colore del nulla, la base dello sfondo pittorico o l’accentuazione grafica del segno da cui partire per raccontare pittoricamente il suo mondo sconfinato, che trascende i limiti della coscienza, ma anche ordinato e armonico, per la strutturazione equilibrata degli opposti ideologici e cromatici. In quanto nulla, il nero è per lui metafora della creazione. È la profondità verticale di un notturno stellato, è l’oscurità dell’abisso da cui emerge la luminosità acrilica e specchiante delle tinte accese e slavate, fluidamente sciolte in sfumature delicate o stagliate nitidamente in reticolati materici. “Dipingere per me è come danzare, libera interpretazione corporea, ma a differenza della danza la pittura, lasciando le tracce sulle tele, fissa in un’immagine statica ciò che è in movimento ma senza sottrarne la dinamica”. Ciò che stupisce del suo lavoro è proprio l’equilibrio tra la lucidità programmatica delle premesse teoriche e la libertà esecutiva ed emozionale che caratterizza gli inaspettati esiti dell’opera d’arte. Il suo processo creativo, da pittore, riproduce in immagine le sensazioni suscitate dalla musica, improvvisando sequenze di accordi come i Cats, in una progressione armonica che si placa nella chiusa finale. Anche nei suoi Action painting, quando interviene al computer sui lavori proiettati alle spalle dei musicisti che si esibiscono in jam session sul palco, crea forme nuove che sono la rappresentazione pittorica in diretta della musica. Guidato dall’inconscio, nell’aspetto più gestuale della sua pittura liquida, sembra seguire l’adagio del jazz quando l’intervento degli strumenti-colori è libero di inserirsi nella composizione quasi senza regole, se non quelle del gusto e dell’armonia visiva. D’altronde, la musica, specie quella strumentale, e la pittura, specie quella astratta, sono corrispondenti, non hanno bisogno di spiegazioni. Vanno viste e ascoltate lasciandosi andare completamente.
Flaminia Fanari – Critico d’Arte
Museo Sa Corona Arrubia
Tel. 070/9341009 Fax 070/9341135
www.museocoronarrubia.it