Personale di Marcello Simeone dal 26 settembre al 26 ottobre 2014 Museo naturalistico del territorio “G. Pusceddu”
Arte52
“CONTRAPPUNTI MATERICI”
Personale di Marcello Simeone
dal 26 settembre al 26 ottobre 2014
Museo naturalistico del territorio “G. Pusceddu”
Strada Lunamatrona-Collinas
Può uno scampolo di tessuto, un filo di lana parlare di una terra e diventare arte? Con le sue opere, Marcello Simeone cattura lo sguardo su intrecci e tessuti di lana sarda che richiamano un intenso sentimento identitario. Ed è proprio con la lana che forma, in una contaminazione di elementi plastici, metallici e oggetti rinvenuti casualmente, una “trama” di storie sconosciute mai raccontate e di misteriose musiche ancora da suonare.
L’inaugurazione della personale “CONTRAPPUNTI MATERICI” si terrà venerdì 26 settembre alle ore 18.00 presso il Museo Naturalistico del Territorio “G. Pusceddu” e si potrà visitare fino al 26 ottobre 2014. Alla vernice si accompagnerà la conclusione di “mamai”, personale di Paoletta Dessì.
Breve biografia di Marcello Simeone
Diplomato in pianoforte, Marcello Simeone per molti anni ha insegnato musica nelle scuole superiori. Parallelamente, ha maturato conoscenze e competenze relative alle arti visive e plastiche, coltivate anche attraverso la visita a tutte le edizioni delle Esposizioni Internazionali della Biennale di Venezia. La passione per la contemporaneità e un crescendo di curiosità, stimoli, idee sull’oggi lo hanno infine condotto a lavorare, oltre che con i tasti del pianoforte, con oggetti, materiali, colori, e a intraprendere un nuovo racconto, per immagini. Da alcuni anni la sua ricerca indaga le prerogative e le potenzialità materico-cromatiche e si concentra sull’individuazione di sempre rinnovati equilibri compositivi. La sua dimensione creativa è profondamente radicata in Sardegna ma costantemente ricettiva nei confronti di differenti orizzonti culturali. Ha tenuto personali in spazi espositivi privati, tra i quali il Lanthia resort di Santa Maria Navarrese. Ha, inoltre, partecipato a mostre collettive, tra le quali, nella primavera 2014, Vanity Unfair, alla Crypt Gallery di Londra. Simeone, le cui opere nascono per interagire con i luoghi fisici ed estendersi agli spazi virtuali, con un interesse costante ai meccanismi e alle potenzialità della moderna comunicazione, è anche l’ideatore di Occupy w.c., installazione partecipata di oggetti artistici nei bagni pubblici, a partire dalla convinzione che la toilette, libera da vincoli di sistema e di mercato, sia oggi un luogo molto più pulito di tanti altri luoghi pubblici. Occupy w.c. ha coinvolto i bagni di numerosi musei in Europa, tra i quali la Tate Modern a Londra, il Reina Sofia a Madrid, il Palais de Tokio a Parigi, e le toilette della Biennale di Architettura 2014 a Venezia; inoltre, è attualmente presente all’Aeroporto di Olbia Costa Smeralda.
CONTRAPPUNTI MATERICI
Contrappunti materici, ovvero la lana naturale, sarda, tessuta e intrecciata con materiali eterogenei, inaspettati, talvolta oggetti giunti da chissà dove: perché ogni materiale reca con sé una storia, che Marcello Simeone ha la sensibilità di scoprire e il talento di raccontare. È il caso di una Scarpa, abbandonata sulla spiaggia e pietosamente raccolta dall’artista, mentre il pensiero va dolente a barche sconquassate e persone in balia di onde e destini avversi. Ricorre il tema dei Naufraghi, tra gli arazzi realizzati grazie ad un originale telaio che Simeone stesso ha costruito e presentati nella prima parte della mostra, in cui sovrapposti o annodati alla lana, come al cotone, si incontrano inserti di reti e di nasse, ma anche congegni meccanici in metallo e ruote dentate capaci di diventare paesaggio. Accade dunque che i materiali, allo stesso modo dell’identità di un’isola, si aprano alle contaminazioni, individuando una possibilità di conciliazione tra locale e globale; accade che le storie diventino trame inedite e affascinanti orditi di contemporaneità. In Vite parallele, tra le opere su tavola che costituiscono il secondo momento dell’esposizione, un lacerto di stoffa rossa pazientemente ricamato dal mare con piccole sfere di egagropili, quelle sfere color marrone così familiari per chi cammina sulle battigie del Mediterraneo, rimarca quanta distanza possa separare lidi apparentemente vicini e al contempo genera commosso stupore dinnanzi alla laboriosità incessante della natura. Appare evidente, in queste opere, l’importanza dell’alternarsi dei pieni e dei vuoti, che non prescinde da fondamentali istanze dell’arte del Novecento, dallo Spazialismo e dalle successive elaborazioni legate alla percezione, insieme alla ricerca di equilibri compositivi che rimandano alla cultura musicale di Simeone, riferimento mai eluso dell’immaginazione. Se l’alternarsi dei pieni e dei vuoti, di positivo e negativo, trova riscontro nelle sculture in trucioli d’alluminio ‒ espansioni plastiche di forme e consentanei segni alfabetici ‒, altri contrappunti coinvolgono le cerniere lampo e nei lavori più recenti, alcuni totalmente inediti, la gomma dei copertoni di bicicletta, intersecando ulteriori orizzonti, preludendo a ulteriori prospettive. Ancora suggestioni musicali ispirano l’allestimento della mostra, appositamente concepito in funzione degli spazi del Museo, con un intervento a parete che, simile ad un pentagramma, unisce tutte le opere.
Simona Campus, storica dell’arte e curatrice
Museo Sa Corona Arrubia
www.museocoronarrubia.it