Personale di Dionigi Losengo dal 7 novembre al 9 dicembre 2014 Museo naturalistico del territorio “G. Pusceddu”.
Arte52
“SENZA TITOLO”
Personale di Dionigi Losengo
Dal 7 novembre al 9 dicembre 2014
Museo naturalistico del territorio “G. Pusceddu”
Strada Lunamatrona-Collinas
Il Progetto Arte52 giunge al suo quarantatreesimo appuntamento ospitando “Senza Titolo”, la personale di Dionigi Losengo. Gli elementi linguistici che caratterizzano le opere dell’artista sono al contempo semplici ed antichi. I giochi della figura e dello sfondo proposti si svolgono nel pieno rispetto della sezione aurea, secondo un’ottica costruttivista, permettendo all’autore di riprodurre talvolta un nero che appare e scompare a seconda di come lo si guardi, oppure di un giallo dorato che irrompe nello spazio.
L’inaugurazione della personale “SENZA TITOLO” si terrà venerdì 7 novembre alle ore 18.00 presso il Museo Naturalistico del Territorio “G. Pusceddu” e si potrà visitare fino al 9 dicembre 2014. Alla vernice si accompagnerà la conclusione della collettiva “QUIXOTIC”.
Gli oggetti di forma quadrangolare a forte valenza estetica, per intenderci quelli che si appendono al muro, noti come quadri, diventano riottosi a lasciarsi ridurre in parole: sono di per sé indicibili. Stando al rigore della loro indicibilità, per indicarne le componenti linguistiche e i valori semantici, a rigore, dovrebbe bastare un dito. L’indice puntato sull’oggetto, e basta. Senza pronunciare una parola. In silenzio.
Tonino Casula – Artista
SENZA TITOLO
Gli oggetti di forma quadrangolare a forte valenza estetica, per intenderci quelli che si appendono al muro, noti come quadri, diventano riottosi a lasciarsi ridurre in parole: sono di per sé indicibili, ecco perché. Stando al rigore della loro indicibilità, per indicarne le componenti linguistiche e i valori semantici, a rigore, dovrebbe bastare un dito. L’indice puntato sull’oggetto, e basta. Senza pronunciare una parola. In silenzio. Ma tant’è: contrariamente a quanto si dice in giro sulla civiltà delle immagini, le parole come strumento comunicativo e di traduzione risultano comunque le più usate, forse perché le più condivise.
Comunque sia, dati come scontati gli inevitabili cespugli semantici che nascono sempre nel giardino delle connotazioni, alcuni elementi linguistici che riguardano il lavoro di Dionigi Losengo sono possibili, ricorrendo alle parole. Si tratta di componenti generali che puntano all’operazione artistica attraverso procedure razionali che, in verità, appassionano poco chi preferisce puntare a procedure emotive, ovviamente governate da quella squisita sensibilità di cui gli artisti fanno vanto e di cui, in verità, sono ricchi per statuto.
Gli elementi linguistici che riguardano il lavoro di Dionigi Losengo sono semplici e antichi: la sezione aurea da una parte e i giochi ambigui della figura e dello sfondo dall’altra. La prima può essere applicata perentoriamente alle figure nel rigore delle antiche misure, ma anche nella scelta e nell’applicazione di quelle deroghe che, a ben guardare, fanno ancora il sale dell’arte; i giochi della figura e dello sfondo si svolgono in piena libertà, all’interno delle leggi sulla pregnanza che permettono all’autore di bearsi nella mimesi di un nero che appare e scompare a seconda di come lo guardi, oppure di un giallo dorato che irrompe impertinentemente nello spazio ambiguamente planare dell’opera.
Tutto qui, anche se non è poco.
Tonino Casula, artista
Museo Sa Corona Arrubia
Tel. 070/9341009 Fax 070/9341135
http://www.sacoronarrubia.it/