Personale di Antonio Ledda “FUORI DALLA ROTTA DEI GABBIANI” dal 4 luglio al 3 agosto 2014 Museo naturalistico del territorio “G. Pusceddu” Strada Lunamatrona-Collinas
Arte52
“FUORI DALLA ROTTA DEI GABBIANI”
Personale di Antonio Ledda
Dal 4 luglio al 3 agosto 2014
Museo naturalistico del territorio “G. Pusceddu”
Strada Lunamatrona-Collinas
L’uomo sin dall’antichità ha subìto il fascino della volta celeste e Pitagora addirittura affermava che la ragione per cui siamo nati è la contemplazione del cielo. La vastità, la grandezza e la bellezza del firmamento sono fattori ai quali l’uomo aspira e che egli non solo analizza scientificamente, ma li utilizza come fattori di ispirazione nella realizzazione di opere d’arte. Attento osservatore della scoperta della meraviglia e del mistero, l’artista riproduce ciò che il suo sguardo scruta appassionatamente. Antonio Ledda, affascinato e incuriosito, rappresenta nelle sue opere tutta l’emozione che si prova davanti a questi fenomeni naturali, misteriosi e da sempre oggetto di interesse per l’essere umano.
L’inaugurazione della personale “FUORI DALLA ROTTA DEI GABBIANI” si terrà venerdì 4 luglio alle ore 19 presso il Museo Naturalistico del Territorio “G. Pusceddu” e si potrà visitare fino al 3 agosto 2014. Alla vernice si accompagnerà la conclusione della personale “TENSIONI” di Stefano Masili.
L’ARTE DELLE MERAVIGLIE
“FUORI DALLA ROTTA DEI GABBIANI”
OMAGGIO ALLA CREATIVITA’ E ALLA FANTASIA NELLE OPERE DI ANTONIO LEDDA
Breve testo critico Le armonie dei neri cieli stellati in sintonia armonica con arcaici “notturni” dedicati a Chopin e le sublimazioni dei colori della terra e dell’uomo sono le edulcorate immagini delle svelate meraviglie della vita, rielaborate con sapida ed ironica bellezza da Antonio Ledda, il polipragmatico artista sardo autore di poetiche opere polimateriche scaturite da straordinarie esplorazioni geoetniche e antropologiche, realizzate in forma di metaforiche installazioni con ingegnosa tecnica postdadaista, ricordandoci ad ogni incontro con la sua opera che l’artista è in fondo anche un bambino che “vede” e interpreta il mondo e le sue meraviglie con felice intelligenza e fantasia.
Per accedere alla mostra di Antonio Ledda (Serramanna, 1951), il visitatore deve attraversare un gigantesco buco nero, omaggio agli scienziati Stephen Hawking e Margherita Hack, recentemente scomparsa. L’Artista ci teletrasporta, grazie ad una serie di opere inedite realizzate con materiali inconsueti, in una dimensione atemporale fatta di costellazioni, nebulose, gravitazione, materia oscura, luce e spazio infinito. Si potrà attraversare un cosmo che s’illumina alla luce delle ultime teorie dell’universo a grappoli, accompagnati da alcuni notturni dedicati a Chopin.
Giorgio Auneddu Mossa– Docente e Critico d’Arte
Museo Sa Corona Arrubia
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