Nostra Signora de Sos Regnos Altos
Da più di 150 anni, a Bosa, il secondo fine settimana di settembre è dedicato ai festeggiamenti in onore di Nostra Signora de sos Regnos Altos. La festa ebbe origine nel 1847, quando una piccola statua lignea della Madonna, forse tardo-medievale, fu rinvenuta da un bambino tra le rovine del castello dei Malaspina, che domina la cittadina fluviale dalla sua alta rocca.
La statuetta, denominata Nostra Signora di Regnos Altos, fu da quel momento in poi custodita nella chiesa all’interno delle mura del castello. Questo piccolo edificio ecclesiastico, fino ad allora intitolato a Sant’Andrea, è costituito da aula unica, risalente al XII secolo, con la zona presbiteriale completamente rifatta nel corso del XIV. Si ignora se la sua costruzione sia precedente o successiva a quella del castello, databile, pare, al 1112, ad opera della nobile famiglia toscana dei Malaspina, trapiantata nell’isola a metà del secolo precedente. Al XIV secolo si ascrive, invece, il ciclo di affreschi che si svolge sulla parete di fondo e sulle due laterali, danneggiato dalla ricostruzione dell’abside e nascosto poi fino al 1973 sotto uno strato di calce.
In occasione della festa una processione si snoda per le strade del paese addobbate con fiori, frasche e bandierine ed in particolare attraverso quelle del quartiere di Sa Costa, alle pendici del colle, per accompagnare la statua della Madonna al santuario all’interno delle mura del castello. Lungo il percorso i fedeli che vi abitano allestiscono “sos altarittos”, piccoli altari ornati di fiori e di pizzi in filet, realizzati dalle stesse donne bosane, che hanno reso quest’arte un prodotto tradizionale della loro cittadina. In lunghe tavolate vengono offerti ai fedeli ed ai turisti piatti tipici della gastronomia locale (“fae a landinu”, “azzada”, lumache) e mescite di vino, in particolare della celebre malvasia di Bosa. Accompagnano la processione la confraternita e numerosi gruppi folcloristici.
Chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos
Come arrivare
Si abbandona la SS 131 all’altezza di Macomer, svoltando al bivio per Bosa, che si raggiunge dopo 29 km percorrendo la 129 bis. La chiesa è compresa nella cerchia muraria del castello, che domina il centro storico della cittadina.
L’abitato di Bosa si stende sulle rive del fiume Temo, inerpicandosi con le abitazioni lungo il pendio del colle alla sommità del quale fu edificato il castello di Serravalle, a 81 m s.l.m. Comunemente denominato castello dei Malaspina, deve questo appellativo alla tradizione secondo cui sarebbe stato costruito nel 1112 dall’omonima famiglia di nobili toscani trapiantati nell’isola alla metà dell’XI secolo. La chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos, edificata entro le mura del castello, svolse funzione di cappella palatina. Più che sotto il profilo architettonico, la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos suscita interesse per lo straordinario ciclo di affreschi trecenteschi, emerso al suo interno. La cronologia della cappella è incerta: non si è ancora riusciti a stabilire se questa sia stata costruita prima del castello e poi restaurata o se fosse successiva alla struttura fortificata.
Nei registri catastali la prima intitolazione della chiesa era a Sant’Andrea apostolo e solo intorno alla fine del XIX secolo ha assunto il nome odierno. Non si hanno menzioni della struttura originaria dell’edificio, che nei secoli ha subito interventi pesanti; oggi si presenta come una chiesa ad aula unica, dove la zona presbiteriale è stata interamente rifatta. Gli studi più recenti hanno comunque proposto una datazione dell’edificio al XII secolo e una serie di interventi successivi nel corso del XIV. Fra questi interventi vi è anche la realizzazione del ciclo di affreschi che si può ammirare in tre delle quattro pareti della chiesa. Questi si collocano in controfacciata e nei due lati lunghi e sono stati pesantemente mutilati dalla ricostruzione dell’abside, in periodo non documentato. Anche la datazione degli affreschi, come della chiesa, ha creato non pochi problemi agli studiosi, che sono arrivati a collocarli addirittura nel XV secolo; oggi si ritiene che questi siano stati realizzati nel XIV secolo, presumibilmente da un pittore di origine toscana.
Storia degli studi Gli studi sulla chiesa bosana si intrecciano con quelli riguardanti il castello. Sulla sua cappella e in particolare sugli affreschi che decorano l’interno si segnalano gli studi di Attilio Mastino (1991), Gianni Fois (1996) e Corrado Zedda (1996). Nel 1999 è uscita un’approfondita monografia di Fernanda Poli.
Bibliografia
R. Carta Raspi, Castelli medioevali di Sardegna, Cagliari, Fondazione Il Nuraghe, 1933, pp.115-121;
F. Fois, Castelli della Sardegna medioevale, a cura di B. Fois, Cinisello Balsamo, Amilcare Pizzi, 1992, pp. 285-292;
R. Sfogliano, “Il ciclo di affreschi tardo-medioevale”, in Il castello di Bosa a cura di S. Spanu, Torino, Spanu & C., 1981, pp. 69-79;
R. Serra, Pittura e scultura dall’età romanica alla fine del ‘500, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro, Ilisso, 1990, sch. 27;
A. Mastino, Bosa in età giudicale. Nota sugli affreschi del castello di Serravalle, Sassari, Gallizzi, 1991;
G. Fois, Nostra Signora di Regnos Altos: fede, storia e leggenda, Bosa, Tipografia S. Giuseppe, 1996;
C. Zedda, “Gli Arborea e gli affreschi della chiesa di Nostra Signora di Sos Regnos Altos a Bosa”, in Archivio storico e giuridico sardo di Sassari, 3, 1996, pp. 135-165;
F. Poli, La chiesa del castello di Bosa: gli affreschi di Nostra Signora de Sos Regnos Altos, Sassari, Edes, 1999;
R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico-culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 58.
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