Lingua Blu la Coldiretti incalza la Regione Sardegna: “Siamo fuori tempo massimo occorre accelerare e garantire l’arrivo dei 28 milioni nelle tasche dei pastori entro il mese di ottobre”.
Gli indennizzi per la lingua blu devono essere liquidati immediatamente. La politica prevalga sulla burocrazia.
“Siamo fuori tempo massimo occorre accelerare e garantire l’arrivo dei 28 milioni nelle tasche dei pastori entro il mese di ottobre”.
Coldiretti Sardegna per bocca del presidente Battista Cualbu e del direttore Luca Saba suona la campana alla Giunta regionale e indica un tempo massimo entro il quale liquidare la pratica indennizzi lingua blu. “Non possiamo attendere oltre, la politica deve prevalere sulla burocrazia dai tempi ciclopici e dagli inutili cavilli, in questo modo si sta vanificando il risultato della legge approvata all’unanimità dal Consiglio regionale a maggio, grazie anche al nostro contributo, che ha riconosciuto 28 milioni di euro per il mancato reddito delle pecore morte e per il 20% delle greggi colpite dal morbo”.
“Non tollereremo altre scuse – attacca il presidente Battista Cualbu – i soldi bisogna darli adesso, che senso avrebbe farlo fra un anno quando le aziende hanno già chiuso?”.
“La nostra pressione non si allenterà – gli fa eco il direttore Luca Saba – continueremo ad essere una spina nel fianco come lo siamo stati per il riconoscimento dei danni che hanno messo in ginocchio un intero comparto”.
6.000 aziende coinvolte,103 mila pecore morte, oltre 300 mila capi che hanno subito la malattia, con una perdita di latte stimata in circa 50 milioni di litri. Questo è il riassunto del disastro della lingua blu.
“Forse non si è capito che gli indennizziallievano ma non coprono tutte le perdite subite negli ovili a causa del morbo – dicono Cualbu e Saba -. Tra pecore morte, mancato reddito e farmaci, di soldi ne sono voluti molti di più e soprattutto sono già spesi. Per questo motivo sarebbero già dovuti essere liquidati. E se non lo si facesseneppure in tempi strettissimi il loro effetto sarebbe nullo”.
“Il tempo negli ovili scorre inesorabile e non attende cavilli e lungaggini burocratiche – concludono i vertici della Coldiretti –, noi non siamo disposti ad assistere passivi alla chiusura delle aziende. Entro ottobre la Giunta regionale deve trasferire tutti i 28 milioni ai Comuni”.