Il 2015 inizia all’insegna della buona musica con 2 concerti in esclusiva italiana in programma il 1 gennaio 2015 al festival ‘Ai Confini tra Sardegna e Jazz’ di Sant’Anna Arresi.

Il 2015 inizia all’insegna della buona musica con 2 concerti in esclusiva italiana in programma il 1 gennaio 2015 al festival ‘Ai Confini tra Sardegna e Jazz’ di Sant’Anna ArresiL’anno nuovo inizia all’insegna della buona musica con i due concerti -in esclusiva italiana- in programma il 1 gennaio al festival ‘Ai Confini tra Sardegna e Jazz’. Il festival di Sant’Anna Arresi, giunto alla sua ventinovesima edizione, intavola da giovedì un nuovo segmento dedicato alle avanguardie musicali, ospitando alcuni dei più importanti ambasciatori della sperimentazione jazzistica.

Primo ensemble sul palco del Palanuraghe di Sant’Anna Arresi, dalle ore 21:00, i Decoy, terzetto di improvvisazione capitanato dal pianista inglese Alexander Hawkins, accompagnato dal contrabbasso di John Edwards e le percussioni di Steve Noble. Alexander Hawkins è considerato da critici di tutto il mondo un pianista d’eccellenza e la figura di rifermento in quanto a sperimentazioni alla tastiera dell’Hammond. Grazie alla loro creatività e impeto musicale i Decoy hanno scosso le platee dei jazz club di tutta Europa, attirando l’attenzione del pubblico e della critica, che non ha tardato a definirli un gruppo destinato a diventare un culto.

Secondo set per la serata di giovedì, l’Evan Parker Quartet, che presenterà un attento repertorio di brani originali, studiati per dare spazio ai quattro di intervenire con libere improvvisazioni e variazioni spontanee del tema, slegandosi da schemi forzati o già sentiti, per dare spazio all’estro musicale che contraddistingue ciascun musicista. Evan Parker è universalmente riconosciuto come figura cardine della libera improvvisazione. L’ardore della sua fantasia musicale lo ha portato ad esplorare nuove ed inconsuete sonorità producibili (e riproducibili) con il suo strumento, arrivando in ad alcuni progetti a scandagliare la massima gamma di suoni finora raggiunta da un sassofonista. Peter Evans, dal canto suo, nonostante sia il più giovane del gruppo, si è già distinto nell’underground jazzistico di New York, approfondendo molteplici generi musicali e partecipando ad un infinità di progetti, dalla musica classica al barocco, dal jazz classico al free più aggressivo. John Edwards, collega di Parker in diversi ensemble, è un virtuoso del contrabbasso, capace di provvedere un deciso supporto ritmico al resto della band quanto di prendere il controllo del palco e stupire sia pubblico che membri con capolavori dell’improvvisazione. A completare il quartetto, con ritmiche da primo livello, il celebre batterista sudafricano Louis Moholo-Moholo, noto per il suo apporto musicale in band storiche quali Viva la Black, Brotherhood of Breath, The Dedication Orchestra e un infinità di altre. Una All-Stars band insomma, capace di improvvisare oltre gli schemi soliti e condurre il pubblico al di là della soglia del conosciuto.

Al termine dei concerti del Palanuraghe, la musica si sposterà come al solito nei tre Jazz Club di Sant’Anna Arresi. Per maggiori informazioni sul programma è possibile consultare il sito www.santannarresijazz.it

‘Ai confini tra Sardegna e Jazz’ è organizzato dall’Associazione Culturale Punta Giara con il patrocinio di Regione Sardegna, assessorati al Turismo e Pubblica Istruzione, Ministero dei Beni Culturali, Gestione Commissariale ex-provincia di Carbonia-Iglesias, Fondazione Banco di Sardegna, amministrazioni di Sant’Anna Arresi e San Giovanni Suergiu e la sponsorizzazione di Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e Cooperativa Pescatori di Arborea.

MisterDomain.EU

Ai Confini tra Sardegna e Jazz XXIX Edizione
1 Gennaio 2015 – Palanuraghe Sant’Anna Arresi ore 21:00

Esclusiva Italiana
Decoyby Alexander Hawkins

Decoyby Alexander HawkinsDecoy è un trio Inglese d’improvvisazione, composto da John Edwards al contrabbasso, Alexander Hawkins all’organo Hammond e Steve Noble alla batteria e percussioni. Il trio ha registrato quattro album acclamati universalmente dalla critica musicale. All’uscita del secondo album, il giornalista John Fordham, del quotidiano The Guardian, rivelava che ‘a breve ne sarebbe nato un culto’. Del terzo album, un live in collaborazione con JowMcPhee, Clifford Allen scrisse che “Hawkins, Edward, Noble e McPhee hanno generato una performance –e un album- che verrà ricordata per anni”.
“una visione non solo di ciò che la musica può essere e fare, ma di ciò che può diventare” Richard Williams, liner notes, Oto
Alexander Hawkins – “alle tastiere dell’Hammond è il più interessante pianista dell’ultima decade e più”. Così veniva acclamato in una recente intervista da Brian Morton (Point of Departure), il quale ritiene che Hawkins abbia già avuto modo di espandere tutto quello che sia possibile fare con lo strumento. Nel 2010 e nel 2012 è stato nominato nella categoria ‘organi’ del sondaggio annuale dei lettori di Downbeat. Ha anche raggiunto la vetta nella categoria ‘tastiere’ del sondaggio del giornale argentino El Intruso.
Steve Noble è uno dei batteristi di spicco londinesi, un improvvisatore temerario e incredibilmente inventivo, il cui stile super-preciso, ultra-propulsivo e iper-dettagliato ha galvanizzato incontri con Derek Bailey, Matthew Shipp, IshmaelWadada Leo Smith, Stephen O’Malley, JoeMcPhee, Alex Ward, Rhodri Davies e molti, molti altri. “Un coinvolgente mix di jazz-time, free-rock e improvvisazione astratta, Steve Noble è uno dei batteristi inglesi più creativi” (The Guardian)
John Edwards è un vero virtuoso, con la sua sconcertante gamma di tecniche e smisurata immaginazione musicale ha ridefinito le possibilità del contrabbasso e notevolmente ampliato il suo ruolo, sia in solo che in gruppo. Costantemente alla ricerca, ha ottenuto elogi come uno dei migliori contrabbassisti della musica creativa, e suonato al fianco di innumerevoli musicisti, tra i quali Evan Parker, Roscoe Mitchell, SunnyMurray,Derek Bailey, John Wall, JoeMcPhee, e LolCoxhill.
Discografia:
• Decoy (Volume 1): Spirit (Bo’Weavil Recordings: Weavil 40) – CD
• Decoy (Volume 2): The Deep (Bo’Weavil Recordings: Sidra 02) – LP
• Decoy with Joe McPhee: Oto (Bo’Weavil Recording: Weavil 41) – CD
• Decoy with Joe McPhee: Spontaneous Combustion (OTOroku: ROKU002) – LP

Ai Confini tra Sardegna e Jazz XXIX Edizione
1 Gennaio 2015 – Palanuraghe Sant’Anna Arresi ore 21:00
Esclusiva Italiana
Evan Parker Quartet

Evan Parker QuartetEvan Parker – Nato e cresciuto in Inghilterra, Parker è un sassofonista estremamente produttivo, ha suonato in numerose band ed è da sempre considerato un punto cardine nella scena europea dell’improvvisazione e del free-jazz. Dalle prime collaborazioni fino a importanti album con Peter Brötzmann, Parker ha studiato ed ampliato una vasta gamma di tecniche innovative. Ha suonato con grandi nomi quali John Stevens, Derek Bailey, Keith Rowe, Anthony Braxton, Cecil Taylor, John Zorn, Fred Frith, Bill Laswell, Ikue Mori, CyroBaptista, MilfordGraves, George Lewis, Tim Bern e moltissimi altri. Le sue collaborazioni più care rimangono probabilmente quelle col pianista Alexander von Schlippenbach e il trio con a trio col bassista Barry Guy e il batterista Paul Lytton
Lo stile musicale del sassofonista ha dapprima assimilato le avanguardie americane e poi generato uno stile unico, immediatamente identificabile. I brani prodotti da Parker negli anni ’60 e ’70 si distinguono per le linee ondeggianti e vorticose, e non per un contenuto melodico tangibile. In alcune occasioni Parker fa uso di suoni puri, in uno stile che richiama i lavori più radicali di Steve Lacy o i lavori dei membri dell’AACM. Parker ha consolidato metodi per sovrapporre rapidamente suoni armonici e false note per create dense onde di contrappunto. Per ottenere nuove sonorità ha sperimentato con ance di plastica, respirazione circolare e rapidi staccati, all’inizio talmente intensi che non era raro vedere sangue gocciolare dal sassofono.
Gli ultimi album di Parker sono ugualmente impressivi ma meno spinosi, e più consistenti nello stile. Nonostante i suoi lavori si basino principalmente sull’improvvisazione libera, Parker ha suonato occasionalmente in contesti jazzistici più convenzionali, ad esempio con Charlie Watts, Gavin Bryars e Kenny Wheeler.

Louis MoholoLouis Moholo è uno dei batteristi che contribuirono all’incredibile evoluzione della musica degli anni ’60 e ’70. Nato in Sudafrica nel 1940, Moholo si vide ben presto costretto a fuggire a Londra, dove divenne figura di spicco all’interno della comunità sudafricana e dell’underground jazzistico, collaborando con la sua vigorosa interpretazione del jazz all’evoluzione dello stile europeo. Insieme ad altri esiliati sudafricani e membri bianchi della scena free jazz inglese partecipò alla fondazione di ensemble passate alla storia, come i Blue Note, i Brotherhood of Breath ed i Viva La Black. L’incredibilmente creativa scena inglese degli anni ’70 vide Moholo e i suoi compagni creare un nuovo linguaggio musicale, trascinante quanto originale, che combinava sapientemente il jazz europeo e afroamericano alla tradizione sudafricana.
John Edwards è un vero virtuoso, con la sua sconcertante gamma di tecniche e smisurata immaginazione musicale ha ridefinito le possibilità del contrabbasso e notevolmente ampliato il suo ruolo, sia in solo che in gruppo. Costantemente alla ricerca, ha ottenuto elogi come uno dei migliori contrabbassisti della musica creativa, e suonato al fianco di innumerevoli musicisti, tra i quali Evan Parker, Roscoe Mitchell, SunnyMurray,Derek Bailey, John Wall, JoeMcPhee, e LolCoxhill

Peter EvansA soli 33 anni, Peter Evans è già considerato uno dei più importanti trombettisti americani attualmente in opera. Rivolto principalmente all’avant-garde e alla libera improvvisazione, Evans collabora con una moltitudine eterogenea di band appartenenti alla scena musicale di New York. Il suo primo album solista “More is More” l’ha visto protagonista di incredibili virtuosismi, quali estreme dissonanze, multifonie, respirazione circolare e tecniche avanzate di cui si è fatto padrone. Evans è leader di un quartetto con Tom Blancarte al basso, Brandon Seabrook alle chitarre e Kevin shea, col quale suona all’interno della band radicale Mostly Other People Do the Killing, alla batteria. Assieme a Blacarte, Evans è anche alla guida di un quintetto con Carlos Homs al piano, Jim Black alla batteria e Sam Pluta alla chitarra. Gli studi in tromba classica eseguiti al conservatorio di Oberlin, Ohio, hanno dato ad Evans una solida base su cui espandere la conoscenza e l’uso della tromba. Negli ultimi anni Evans ha allargato enormemente il suo panorama musicale, passando dal jazz classico e musica da camera barocca fino a avant-garde improvvisative e esperienze sonore con band sperimentali come gli ElectroAcoustic di Evan Parker.

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