Comune di Bidonì (OR): 16^ Sagra de S’Anzone – Pasquetta 21 aprile 2014 presso il Lago Omodeo.
Anche quest’anno per il giorno di Pasquetta si rinnova l’appuntamento nella Pineta di “Istei” per la Tradizionale Sagra de S’Anzone (Agnello Sardo). Ormai arrivata alla 16 Edizione la Manifestazione quest’anno ospiterà tutti gli ospiti nella Nuova Struttura in Legno Realizzata grazie ad un Contributo della Regione Sardegna. Il divertimento sarà assicurato dall’Organetto di Silvano Fadda, dalla Tastiera di Giovanni Demelas e dalle voci di Alessandro Melis e Carlo Crisponi. Non mancate vi aspettiamo Numerosi come sempre……
Bidonì sorge nel cuore della Sardegna, a 260 metri sul livello del mare. Circondato dai monti del Marghine, è situato presso il lago Omodeo, uno dei più grandi bacini artificiali del continente europeo. Il centro è ricco di storia, che testimonia la presenza umana dai tempi più remoti. Di notevole interesse il tempio di Giove, unico nel suo genere in tutta l’isola, eretto intorno al 50 a.C. e situato sul colle di S’onnarìu a nord del centro abitato. Da visitare la chiesa di Santa Maria e quella di San Pietro.
Il piccolo comune sorge nei pressi del Lago Omodeo a 260 m sopra il livello del mare. Il centro abitato, situato lungo i monti del Marghine e nei pressi del lago Omodeo, gode di uno splendido paesaggio. I primi documenti che attestano l’esistenza del villaggio risalgono al 1157: in un antico scritto, il paese venne dato in dono da Barisone, Giudice di Arborea, alla sua sposa. Durante il Medioevo Bidonì passò sotto la giurisdizione della curatoria di Parte Guilcer, sino alla conquista aragonese. Durante la dominazione spagnola il villaggio passo sotto il controllo del feudo della famiglia De Ligia. Dal XVI al XVII secolo a causa di numerose carestie e pestilenze l’area si spopolò notevolmente; in un censimento del 1698 il villaggio risultò il meno popoloso della zona. Intorno al 1700 divenne prima marchesato della famiglia Todde e poi passò alla famiglia Pes, fino all’abolizione del feudalesimo nel 1839. Il territorio ha un notevole patrimonio archeologico che testimonia la presenza umana sin dai tempi più remoti. Ormai sommersi dal lago Omodeo i resti di un insediamento nuragico. Da visitare il Tempio di Giove (foto sopra), eretto intorno al 50 a.C., situato sul colle di S’Onnarìu a nord del centro abitato. Interessanti la chiesa campestre di Santa Maria del XIII secolo e la chiesa di S. Pietro del XII secolo, in conci di pietra squadrata, caratterizzata da un tetto a capanna e navataunica. Numerose le feste che si svolgono nel paese: il Lunedì dell’Angelo (Pasquetta) la Sagra dell’agnello (foto sotto), durante la quale i visitatori hanno la possibilità di degustare la carne cucinata secondo le diverse ricette tradizionali; in giugno la festa di San Giovanni, caratterizzata da festeggiamenti religiosi e spettacoli vari.
Lago Omodeo
Il lago artificiale dell’Omodeo è stato realizzato tra il 1919 e il 1924, con uno sbarramento del fiume Tirso nella gola di Santa Chiara D’Ula. È il più importante invaso dell’Isola e per molto tempo ha detenuto il primato di più grande d’Europa. Per poter costruire l’invaso, è stato sacrificato l’antico paese di Zuri, ricostruito poi a monte con il materiale originario, compresa l’antica chiesa romanica dedicata a San Pietro, che venne come smontata e riedificata pezzo per pezzo, in modo tale da non lasciare ad alcuno la possibilità di accorgersene. La superficie d’acqua è lunga oltre 22 chilometri e larga più di 3, e si estende tra i monti del Barigadu, andando poi a confluire, all’altezza di Fordongianus, nelle acque del Flumini Mannu. L’Omodeo è una meta turistica molto interessante perché il lago è circondato da altopiani basaltici ed aspre montagne che rappresentano una Sardegna affascinante e selvaggia, nonostante la natura artificiale dell’invaso, immerso quindi in un’area importante sia da un punto di vista florofaunistico che archeologico: numerosi sono infatti i nuraghi distribuiti nella zona.
Come arrivare Percorrendo la SS 131 da Cagliari si arriva al km 120 dove si trova l’uscita per Paulilatino. Da qui si percorre la Strada Provinciale per Busachi, da dove si diparte un sentiero di 3-4 km che porta fino al lago. La strada non è però segnalata, perciò è consigliabile chiedere informazioni in loco. Da Sassari si percorre sempre la SS 131 e si prende lo svincolo per Abbasanta, da l quale di prosegue in direzione Fordongianus – Busachi. Da Busachi si prende lo stesso sentiero non segnalato. Sono presenti intorno al lago diversi punti di ristoro e di penottamento.