Carloforte dal 30 maggio al 2 giugno 2014 ritorna il “Girotonno” alla sua 11^ edizione.
Il “Girotonno – Uomini, storie e sapori sulle rotte del tonno”, alla sua undicesima edizione, si svolgerà a Carloforte, dal 30 maggio a 2 giugno 2014, sull’isola di San Pietro (Carbonia-Iglesias), nel sud-ovest della Sardegna. Quattro giorni di appuntamenti, incontri unici legati alle tradizioni culturali, artistiche ed enogastronomiche, musica e spettacolo, convegni e dibattiti per celebrare l’antica tradizione e la cultura del tonno, storicamente legata al territorio. La kermesse internazionale coinvolge gastronomi, chef di fama internazionale esperti di cucina di tonno, giornalisti ed esperti della gastronomia mediterranea, candidando Carloforte “Capitale del tonno di qualità”, ossia il “tonno di corsa” che viene pescato nella tonnara di San Pietro proprio nei giorni della manifestazione. La manifestazione, incentrata su una gara gastronomica internazionale a base di tonno accoglie nella terra antica del Sulcis Iglesiente golosi e estimatori per promuovere l’antica tradizione delle tonnare che tuttora si pratica e si tramanda oralmente da rais a rais, da tonnaroto a tonnaroto.
PAESI IN GARA
ARGENTINA Emiliano Lopez / Andrea Corbo
FRANCIA Alain Cirelli / Fabrizio Cosso
ITALIA Pierluigi Fais/ Roberto Flore
GIAPPONE Haruo Ichikawa / Lorenzo Lavezzari
MAURITIUS Vinod Sookar
SPAGNA Josè Luis Marin / Roberto Pena Medina
LABORATORI GASTRONOMICI
L’antica e caratteristica cittadina tabarkina, rotta privilegiata del “corridore dei mari”, diventa il palcoscenico per un prezioso momento di confronto e scambio culturale tra le regioni mediterranee che ancora mantengono viva la cultura di tonni e tonnare. Ogni giorno al teatro Cavallera i Girotonno live cooking daranno la possibilità di assistere dal vivo alla preparazione, e poi alla degustazione, di ricette di tonno preparate in diretta da chef locali e internazionali. Saranno grandi momenti di cucina per svelare i segreti di ricette locali e internazionali a base di tonno rosso, presentati dalla giornalista ed ex campionessa di nuoto, Novella Calligaris.
Per saperne di più visita il sito Girotonno
Il comune di Carloforte si trova nell’isola di San Pietro, a sud-ovest della Sardegna. Colonizzata nel 1783 dai genovesi di Pegli, provenienti dalla località tunisina di Tabarka, ha conservato intatte molte delle tradizioni della popolazione genovese, che si ritrovano nei piatti tipici carlofortini e nel dialetto tabarkino originario, ancora usato dalla popolazione.
Carloforte è l’unico paese e comune dell’isola di San Pietro, la seconda dell’arcipelago sulcitano, di formazione vulcanica. Si tratta di un’enclave genovese in Sardegna che ancora oggi conserva la lingua e le tradizioni liguri. La cittadina nacque nel 1738 in seguito alla concessione dell’isola da parte del re Carlo Emanuele III ad un gruppo di famiglie originarie di Pegli, in Liguria, ma residenti a Tabarka, in Tunisia. Costoro erano stati originariamente trapiantati qui nel Cinquecento dai Lomellini, i signori di Pegli, per sfruttare i ricchi banchi di corallo a poca distanza dalla costa tunisina, ma due secoli più tardi erano ormai continuamente oggetto di vessazioni da parte del bey di Tunisi e ridotti pressoché in schiavitù. Carlo Emanuele III, allora, che desiderava togliere ai corsari, che vi avevano un importante punto d’appoggio, l’isola di San Pietro, la concesse a Don Bernardino Genoves, Marchese della Guardia, col titolo di Duca di S. Pietro, e ordinò il trasferimento dei Tabarkini nell’isola sarda. Il centro abitato fu originariamente costruito in legno a partire dal 1738 secondo un tracciato viario progettato dall’ingegnere A. De la Vallée, ma in seguito ad un disastroso incendio fu rinnovato con costruzioni in muratura. L’isola fu comunque sempre abitata fin da epoca preistorica, come indica la presenza di alcuni nuraghi. Conosciamo anche il suo nome fenicio, ‘YNSM’ ovvero Inosim (“isola degli sparvieri”), conservato in un’iscrizione punica del III sec. a.C. rinvenuta a Cagliari, che fa riferimento ad un luogo di culto del dio Bashshamem nell'”isola degli sparvieri”, nome che San Pietro conservò anche in età romana (“accipitrum insula”). L’abitato di Carloforte presenta uno schema urbanistico molto regolare, frutto della progettazione accurata che accompagnò la sua fondazione. Anche le emergenze monumentali più importanti risalgono all’epoca della fondazione. La chiesa dei Novelli Innocenti, vicino all’abitato, presenta un impianto tardo-barocco, impostato sulle rovine di una chiesa del ‘200, costruita a ricordo di un naufragio presso le coste di San Pietro di due navi in cui perì una parte di quei bambini nel 1212 presenti nella semileggendaria “Crociata dei fanciulli” e che poi in Siria furono venduti come schiavi. La chiesa duecentesca fu costruita per ordine di papa Gregorio IX in memoria dei fanciulli periti nel naufragio. L’interno dell’attuale edificio è ben proporzionato e ha di notevole la bella volta ribassata che copre l’aula unica. La chiesa parrocchiale di Carloforte, di forme neoclassiche, è invece dedicata a San Carlo Borromeo e fu aperta al culto nel 1775. La facciata ha un coronamento a timpano ed è suddivisa in due ordini da una trabeazione aggettante. L’interno, a navata unica con tre cappelle per lato, è coperto da volta a botte. L’elemento più vicino all’estetica barocca è l’originale campanile, sfalsato rispetto alla facciata. In una zona subito a nord di Carloforte è stato localizzato un insediamento di età punica, testimoniato dai resti affioranti di un edificio posto in posizione dominante, con un ambiente maggiore rettangolare ed altri ambienti minori che occupano un’area abbastanza vasta. Sempre nella stessa zona, sono stati riconosciuti i ruderi di una cinta fortificata costruita con grandi blocchi squadrati. Parte della necropoli punica, con le sue tombe a camera scavate nella vulcanite, è attualmente visibile tra il viale Salvo D’Acquisto e la salita Giorgio Rombi. Ma sono le coste il maggiore motivo di interesse di Carloforte. I litorali dell’isola alternano arenili sabbiosi, come La Bobba o Guidi, ad incantevoli calette rocciose, come Cala Fico, i cui fondali ricchissimi di pesci stupiscono chiunque si immerga in queste acque. Lungo la costa si ergono a qualche metro dalla falesia Le Colonne, due faraglioni alti 16 m circa, oggi protetti come monumento naturalistico. Fra le tante tradizioni che Carloforte conserva, quelle enogastronomiche acquisiscono un importanza crescente, specialmente grazie alle due sagre che gli amministratori carlofortini hanno recentemente promosso: la Sagra del Cuscus Tabarkino, il piatto tunisino rivisitato in chiave genovese, ed il Girotonno, la manifestazione che al principio dell’estate incorona re della cucina il gustoso pesce preparato in mille modi, in una grande festa di sapori e profumi.
Fonte Regione Sardegna