Un Punto Luce per i ragazzi del quartiere di Latte Dolce di Sassari

A Latte Dolce un Punto luce per i ragazzi del quartiere

Inaugurata questa mattina, nella ex scuola dell’infanzia di via King, la struttura realizzata da Save the children e che sarà gestita dalla Uisp di Sassari.

l’isola è quella che investe di più in spesa sociale per famiglie e minori al Sud e nelle Isole. Tempo pieno nella scuola primaria sull’Isola per 3 alunni su 10; secondo tasso di dispersione scolastica in Italia (23,5%); migliaia di minori vittime dell’illegalità e quasi 30.000 i giovani in fuga dalla Sardegna verso il Nord. 1 bambino su 20 nel Mezzogiorno non può permettersi due paia di scarpe l’anno e uno su 12 un pasto proteico al giorno; quasi uno su 4 non svolge attività extra-scolastiche, documenta il 6° Atlante dell’Infanzia “Bambini senza”. Al via il Movimento delle ragazze e dei ragazzi per Save the Children “per cambiare le cose”

A SASSARI come a Milano e a Napoli, il 20 novembre 2015 Save the Children inaugura il Punto Luce per contrastare la povertà economica ed educativa. 13 i Punti Luce già operativi sul territorio nazionale di cui hanno beneficiato oltre 4.500 bambini.

«Il Punto luce nasce come alternativa vera al disagio giovanile, dove si può entrare e trovare chi ti ascolta e aiuta. L’obiettivo che ci poniamo è proprio questo: costruire una grande rete contro il disagio giovanile e dei bambini ed esaltare il lavoro che si vuole realizzare in questa struttura». Lo ha detto il sindaco di Sassari Nicola Sanna che nella struttura comunale di via Martin Luter King dove, questa mattina, è stato inaugurato il Punto Luce realizzato da Save the children in collaborazione con l’Uisp di Sassari.

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Sassari_inaugurazione Punto luceI Punto luce nascano come centri socio-educativi in aree urbane svantaggiate che, con l’aiuto di associazioni partner, danno la possibilità a bambini e adolescenti di sviluppare il loro potenziale, grazie ad attività ricreative, sportive, espressive e di sostegno allo studio. Secondo i dati di Save the children, in Italia sono più di 4.500 i minorenni che li frequentano o vi sono entrati in contatto in un solo anno, dall’avvio delle attività.

Quello di Sassari ha trovato ospitalità nei locali di una ex scuola dell’infanzia, struttura di circa 200 mq, assegnata dal Settore Politiche educative e giovanili del Comune di Sassari.

E questa mattina al taglio del nastro, oltre al primo cittadino sassarese, erano presenti la responsabile della Uisp Maria Pina Casula, la referente di Save the children Elena Scano Ballona e l’assessora alle Politiche educative e giovanili del Comune di Sassari Maria Vittoria Casu

«I quartieri di Latte Dolce e Santa Maria di Pisa – ha ripreso Nicola Sanna – sono considerati, nell’immaginario collettivo, quartieri del disagio. Allo stesso tempo la loro storia è legata alla città. Nascono per dare alloggio a coloro che abitavano nelle vecchie case del centro storico e che da quei luoghi sono stati “sradicati”.

«Queste aree devono diventare quartieri integrati con il resto della città. Ma dobbiamo fare di più. Il Punto luce, allora, è un intervento importante e – ha detto ancora il sindaco – si conferma tale per Sassari che, in questi quartieri ha anche vere e proprie situazioni di eccellenza. In particolare nello sport, frutto di investimento delle amministrazioni comunali, con le piscine e i campi di calcio. A queste si aggiungono altre esperienze formative come quelle dei salesiani.

«Ecco allora – ha concluso Nicola Sanna – grazie al Punto luce e ai suoi operatori e alle attività che realizzeranno, saranno in grado di esaltare il talento nascosto dei ragazzi e dei bambini che lo frequenteranno».

Qui i bambini e i ragazzi dai 6-16 anni potranno usufruire del servizio di sostegno scolastico e di invito alla lettura, partecipare a laboratori musicali, teatrali, artistici e di educazione all’uso dei new media, prendere parte ad attività motorie e a corsi sportivi. Sarà aperto 5 giorni a settimana, dalle 15 alle 19.

Per la gestione delle attività all’intenro della struttura Save the Children ha deciso di avvalersi della collaborazione della Uisp.

«Un Punto luce particolarmente illuminato dalla Uisp e dalla scuola – ha detto l’assessora comunale alle Politiche educative e giovanili Vittoria Casu – all’interno del quale bisognerà lavorare per promuovere l’aspetto della relazionalità. E chi porterà le attività qui dentro dovrà farsi portavoce di queste nel quartiere.

«Questa struttura che ha affrontato le varie ondate di popolazione che nel tempo si sono succedute nel quartiere di Latte Dolce, rendendosi punto di riferimento per le famiglie, ora dà evidenza di un lavoro svolto per 40 anni», ha concluso.

Deprivati di una vita dignitosa e delle opportunità per sviluppare i propri talenti, anche a causa della crescente illegalità di cui sono vittime dirette e indirette. è la condizione sperimentata da centinaia di migliaia di minori in Italia, documenta il 6° Atlante dell’Infanzia (a rischio) “Bambini senza. Origini e coordinate delle povertà minorili”, di Save the Children – l’Organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini e difenderne i diritti.

punti-luce save the children uispTuttavia, ci sono delle note positive. La Sardegna è la regione del Sud e isole con la spesa più alta per i servizi sociali destinati a famiglie e minori (128 euro procapite sui 113 in Italia) e ha una percentuale di classi a tempo pieno nella scuola primaria superiore a quella nazionale, 35,6% su 31,6%, seconda più alta tra le regioni del Mezzogiorno, dopo la Basilicata. Al secondo posto invece per il tasso di dispersione scolastica più altro , pari al 23,5%, seconda solo alla Sicilia.

200 pagine di analisi e dati geolocalizzati in 62 originali mappe, l’Atlante è a cura di Giulio Cederna, corredato dalle foto di Riccardo Venturi ed è disponibile anche online, con una piattaforma multimediale interattiva.

illuminiamoFuturoViene diffuso, alla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso e alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Infanzia (20 novembre p.v.), nell’ambito della campagna “Illuminiamo il Futuro”, avviata da Save the Children con l’obiettivo di debellare la povertà educativa in Italia entro il 2030.

Come racconta la mappa dei bambini senza, nel Mezzogiorno circa 1 bambino su 20 (5,8%) non può contare su due paia di scarpe l’anno (di cui almeno uno utilizzabile in ogni stagione)e 1 su 12 (8,3%) non riceve un pasto proteico al giorno, 1 su 8 (12,8%) vive in famiglie che non possono permettersi di invitare a casa i suoi amici, 1 su 7 non può festeggiare il suo compleanno, avere abiti nuovi, 1 su 8 (12,8%) non può andare in gita con la sua classe, mentre 1 su 6 (15,5%) non può permettersi di acquistare altri libri oltre a quelli scolastici. Quasi 1 su 4 (23,4%) non ha la possibilità di frequentare corsi extrascolastici (musica, sport, ecc), quasi 1 su 2 (46,9%) di trascorrere almeno una settimana di vacanza lontano da casa.

In Sardegna 3 bambini su 10, che frequentano la scuola primaria, (35,6%, dato più alto della media nazionale del 31,6%) hanno il tempo pieno a scuola e nel 40% degli istituti scolastici principali non c’è il servizio mensa. In Sardegna quasi 1 su 4 (23,5%) dei giovani tra i 18 e i 24 anni non ha concluso un ciclo di studi superiore né un corso di formazione professionale.

Migliaia di minori pagano un prezzo altissimo all’illegalità e corruzione che pervade i territori in cui vivono: almeno 85 i bambini e adolescenti incolpevoli uccisi a livello nazionale dalle mafie dal 1896 ad oggi – come racconta la prima mappa realizzata in base ai dati forniti dall’associazione Libera – e molti di più coloro che hanno assistito all’uccisione di familiari, ritrovatisi orfani o adescati e arruolati giovanissimi nelle file della criminalità organizzata. 546.000 gli under 18 in Italia – il 5,4% della popolazione 0-17 anni – nati e cresciuti in uno dei 153 comuni sciolti per mafia negli ultimi 17 anni (mappa dei Minori senza Consigli e Nascere nella Locride), soprattutto al Sud ma anche al Centro e Nord Italia.

I genitori delle Isole sembrano soffrire meno degli altri il rischio di criminalità nella zona in cui abitano. Circa il 22,1% delle famiglie residenti nell’area infatti, considera molto o abbastanza presente questo problema per i propri figli, a fronte del 34,9% nel Centro, del 33,5% al Sud, del 32,7% nel Nord Ovest, del 28,3% al Nord Est.

Una deprivazione di possibilità, stimoli e opportunità che si riflette anche nelle scarse performance scolastiche: in Sardegna 1 alunno di quindici anni su 3 non raggiunge il livello minimo di competenze in matematica (33,3% su 24,7% a livello nazionale) e in lettura (27,3% su 19,5% in Italia).

Sono poi oltre 500.000 i giovani (15-29 anni) che, negli anni, hanno deciso di trasferirsi al Nord per trovare lavoro e condizioni di vita migliori. Per la gran parte laureati. Tra di essi 29.564 sardi.

save-the-children-2E tra le numerose ferite che affliggono l’infanzia in Italia, l’Atlante documenta il clima di violenza nel quale crescono troppi bambini, che segna il loro rapporto con la città e il quartiere, la relazione con i coetanei (per i fenomeni di bullismo e di discriminazione), la vita in casa: si stimano in circa 400 mila i minori vittime di violenza assistita dentro le pareti domestiche. Non possiamo infine non ricordare la condizione dei minori stranieri che arrivano in Italia da soli che, dopo un viaggio spesso drammatico, anche in Europa sono a rischio di cadere in circuiti criminali di sfruttamento, se non si attiva una adeguata rete di protezione.

La sesta edizione dell’Atlante documenta le deprivazioni più gravi che colpiscono i bambini in Italia, portando alla luce l’impatto devastante dell’illegalità nelle loro vite”, spiega Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. “Le mafie e i fenomeni corruttivi esercitano una violenza diretta e indiretta sui minori. Possono causarne la morte ma anche bloccare il loro sano sviluppo coinvolgendoli precocemente in attività criminose e allontanandoli da scuola. Distorcono le economie e il mercato del lavoro, rendendoli accessibili solo a chi accetta le logiche dell’illegalità. Sperperano i soldi pubblici anziché impiegarli in servizi sociali, spazi pubblici e scuole”, spiega ancora Valerio Neri.

Illegalità e povertà educativa si alimentano a vicenda”, sottolinea Raffaela Milano Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children Italia. Vivere in un ambiente deprivato dal punto di vista sociale ed educativo per un bambino significa non avere l’opportunità di scoprire le proprie capacità e i propri talenti e non poter costruire liberamente il proprio futuro. E’ questo che intendiamo quando parliamo di povertà educativa, una piaga drammatica nel nostro paese.

Per questo, nell’ambito della campagna “Illuminiamo il Futuro” – che ha l’obiettivo di debellare la povertà educativa entro il 2030 – , Save the Children ha aperto in 8 regioni 13 Punti Luce e altri 3 saranno inaugurati il 20 novembre a Sassari-Latte Dolce, in collaborazione con l’UISP, Comitato Provinciale di Sassari, nonché a Milano-Quarto Oggiaro e a Napoli-Chiaiano.

Si tratta di centri socio-educativi in aree urbane svantaggiate che, con l’aiuto di associazioni partner, danno la possibilità a bambini e adolescenti di sviluppare il loro potenziale, grazie ad attività ricreative, sportive, espressive e di sostegno allo studio. Sono più di 4.500 i minorenni che li frequentano o vi sono entrati in contatto in un solo anno, dall’avvio delle attività.

Punto Luce di Save the ChildrenNel Punto Luce di Sassari, bambini e ragazzi dai 6-16 anni potranno: usufruire del servizio di sostegno scolastico e di invito alla lettura, partecipare a laboratori musicali, teatrali, artistici e di educazione all’uso dei new media, prender parte ad attività motorie e a corsi sportivi. Sarà aperto 5 giorni a settimana, dalle 15.00 alle 19.00. Save the Children ha deciso di avvalersi della collaborazione di UISP (Unione Italiana Sportpertutti), Comitato Provinciale di Sassari per la gestione delle attività all’interno del Punto Luce.

“I Punti Luce così come altri coraggiosi progetti a cui diamo voce nell’Atlante, dimostrano che c’è un’alternativa alla povertà e all’illegalità e che un cambiamento è possibile”, aggiunge Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children. “è cruciale pertanto che il governo confermi il suo impegno in questa direzione approvando le misure di contrasto alla povertà minorile per la prima volta inserite nella legge di stabilità, che introduce anche, in via sperimentale, un fondo triennale finalizzato espressamente a contrastare la povertà educativa”, spiega.

Bambini senza Stato: le povertà minorili e le briciole della spesa sociale per l’infanzia
L’incidenza della povertà assoluta nelle famiglie con almeno un minore è triplicata tra il 2005 e il 2014, passando dal 2,8% all’8,5%, per un totale di oltre 1 milione di bambini colpiti, racconta l’infografica. Nel Sud e nelle Isole, la povertà assoluta è più estesa – pari al 9,3% contro l’8,3% di famiglie povere assolute al Nord – e riguarda soprattutto famiglie italiane a differenza della povertà al Nord, in crescita nell’ultimo anno, alla quale contribuisce in gran parte il fenomeno migratorio.

A fronte di ciò, in presenza di forti difficoltà economiche, colpisce l’esiguità delle risorse stanziate per l’infanzia: la spesa sociale nell’area famiglia e minori è molto più bassa della media europea, con 313 euro pro-capite, a fronte di 506 euro in media in Europa e dei 952 euro pro-capite della Germania. Se poi si considera l’investimento nei servizi erogati dai comuni, emergono allarmanti differenze, come racconta la mappa su I baratri della spesa sociale: si va dai 242 euro pro-capite di spesa per l’area famiglia e minori in Trentino ai 20 euro pro-capite della Calabria, a fronte di una media nazionale di 113 euro. In Sardegna è 128 euro pro-capite, il dato più alto tra le regioni del Sud e delle Isole (154 a Nuoro, 135 a Sassari). A livello provinciale, colpiscono le disparità tra i 393 euro pro-capite di Trieste e i 350 di Bologna e gli 8 euro a testa di Vibo Valentia, i 18 di Crotone, i 20 di Cosenza e Avellino.

Rimandati in istruzione
La fotografia del sistema scuola presenta molte criticità, a partire dalla penuria del tempo pieno (si veda mappa Alla ricerca del tempo pieno), garantito, in media, solo nel 31,6% delle classi della scuola primaria (in Sardegna è 35,6%, dato più alto della media nazionale e secondo tra le regioni del Sud e delle isole, dopo la Basilicata, ma in Molise, Sicilia, Campania, Abruzzo e Puglia si scende sotto il 20%), e nel 20% di quelle della scuola secondaria di primo grado, dove peraltro in molti casi le attività pomeridiane sono a pagamento. “A macchia di leopardo” anche la presenza del servizio di mensa scolastica, un bene raro soprattutto negli istituti principali delle regioni del Mezzogiorno – Sicilia (49%), Campania (51%) e Puglia (53%).

Un cambiamento possibile
“Le carenze dell’offerta educativa emerse dall’Atlante mostrano come il nostro paese abbia creduto in questi anni troppo poco al ruolo strategico della formazione ma è dallo sviluppo del capitale umano che bisogna partire per dare un futuro a milioni di bambini e strapparli alla violenza e arroganza criminale”, commenta Valerio Neri.

“Con la legge di stabilità per la prima volta, seppure con un budget ancora non adeguato, il tema della povertà minorile entra nell’agenda di governo e è di particolare rilievo la costituzione di un fondo ad hoc sulla povertà educativa”, aggiunge Raffaela Milano. “Speriamo che si garantisca, alla prova dei fatti, un vero rigore nella attuazione di queste misure, con adeguati strumenti di monitoraggio e valutazione di impatto. Occorre mobilitare su obiettivi comuni il grande patrimonio educativo che comunque fortunatamente c’è nel nostro paese. Allo stesso tempo, occorre dare spazio e fiducia ai bambini, ai ragazzi e alle ragazze, affinché possano essere non i fruitori, ma i protagonisti di questo impegno”, conclude.

E un importante segnale positivo proprio su questo fronte viene oggi dal lancio del Movimento delle ragazze e dei ragazzi per Save the Children, che vogliono essere attori e voce del cambiamento. In particolare, attraverso la campagna virale “o sottovoce o SottoSopra”, online da oggi, il gruppo di giovanissimi – già attivi in nove città italiane – invita i coetanei a prendere coscienza di ciò che non va nei loro territori e ad impegnarsi in prima persona per cambiare le cose.

L’Atlante dell’Infanzia (a rischio) “Bambini senza” è disponibile al link:
www.savethechildren.i/pubblicazioni

Le principali mappe dell’Atlante e la copertina sono disponibili al link:
http://media.savethechildren.it/?c=639&k=70da1d26d7

Le foto dell’Atlante di Riccardo Venturi sono disponibili al link:
http://media.savethechildren.it/?c=638&k=6f7c7b8371

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
06-48070023-81-63-71
ufficiostampa@savethechildren.org; www.savethechildren.it

 

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